MFormazione "il FIGLIO dell'UOMO" ARGOMENTO dalla STAMPA QUOTIDIANA
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Rassegna Stampa - L'Argomento di Oggi - dal 2010-02-28 ad oggi 2010-02-28oltre cento scosse di assestamento, anche forti. Rientrato l'allarme tsunami Cile, la terra continua a tremare Sale a oltre 400 il numero delle vittime Un centinaio di persone intrappolate sotto un edificio crollato a Concepcion, sciacalli nei negozi |
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Il Mio Pensiero
(Vedi il "Libro dei Miei Pensieri"html PDF ):…..
AVVENIRE per l'articolo completo vai al sito internet http://www.avvenire.it2010-03-01 1 Marzo 2010 IL SISMA Terremoto in Cile: oltre 700 i morti e due milioni di sfollati Mentre si scava per cercare di salvare le persone rimaste sepolte sotto le abitazioni crollate per il terremoto di 8,8 gradi Richter di sabato, sono salite a circa 140 le scosse di assestamento registrate in Cile di magnitudo Richter superiore a 4,5. Le repliche sismiche si sono verificate in una fascia estesa 500 km. Le vittime finora registrare sono 711, ma i soccorritori stanno raggiungendo le zone più vicine all'epicentro, colpite anche da devastanti ondate di maremoto. Si teme per i molti dispersi in queste aree, che possono essere stati spazzati via dallo tsunami. La presidente Michelle Bachelet ha detto che il bilancio delle vittime è destinato a salire, come è stato confermato lunedì mattina che dal ministro dell'Interno, Edmundo Perez Yoma. Il fatto. Il governo cileno sta freneticamente cercando di far giungere aiuti a migliaia di persone rimaste senza casa nelle città costiere devastate dal terremoto e dallo tsunami, mentre 10mila soldati stanno arrivando nelle aree colpite per impedire saccheggi. Il governo ha portato a 711 morti il bilancio del terremoto di sabato scorso, che ha avuto una magnitudo dell'8,8, mentre i soccorritori scoprono progressivamente scene di distruzione in cittadine isolate sommerse dalle onde giganti dello tsunami provocato da uno dei più forti terremoti in un secolo. Mentre molti sono ancora i dispersi e alcune comunità nel centro del Cile, quello più duramente colpito dal sisma, sono ancora ampiamente isolate, la presidente Michelle Bachelet ha detto che il bilancio delle vittime è destinato certamente a salire. Le ondate hanno distrutto case e auto nei villaggi di pescatori lungo la costa pacifica del paese sudamericano. Solo a Constitucion sono morte 350 persone, ha detto la tv citando funzionari dei servizi di soccorso. Il coprifuoco notturno è entrato in vigore nella regione di Maule e nella cittadina di Concepcion, gravemente danneggiata dal sisma, dove centinaia di saccheggiatori hanno preso d'assalto i negozi in cerca di cibo e altri beni. Ma anche nella capitale Santiago ci sono stati espisodi di saccheggio. "Non abbiamo né acqua né altro. Nessuno si è presentato per portare aiuti e ci serve più polizia per mantenere l'ordine. Qui c'è troppa gente che sta rubando", dice una donna di 78 anni, Ana, da Talca, una cittadina gravemente colpita dal sisma che si trova a 250 chilometri a sud di Santiago.. A Concepcion, i sopravvissuti che vivono accampati lungo le strade, hanno scatenato la loro ira contro i pompieri, che stavano distribuendo acqua potabile in thermos e teiere, danneggiando i loro veicoli. Gli italiani. Non si ha per ora notizia di vittime italiane; i connazionali presenti in Cile sono circa 50mila, 500 nella sola città di Concepcion. Sabato le squadre di soccorso hanno recuperato 22 superstiti e vari cadaveri, ma non è chiaro quante persone abitassero il palazzo. Secondo un caposquadra dei vigili del fuoco impegnati nelle ricerche, che hanno utilizzato anche cani da catastrofe e rilevatori termici per scandagliare la massa di detriti, ci sarebbero una cinquantina di persone ancora vive sotto le macerie. I primi aiuti. Nelle ultime ore sono arrivati i primi aiuti internazionali provenienti dall'Argentina: tre ospedali da campo e personale medico. A Santiago l'aeroporto è stato parzialmente riaperto e sono potuti atterrare cinque voli internazionali. In serata, o al massimo martedì mattina, è previsto l'arrivo del segretario di Stato americano Hillary Clinton, che aveva già incluso una tappa a Santiago per salutare la presidente uscente Bachelet e conoscere il suo successore, Sebastian Piñera.
2010-02-28
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CORRIERE della SERA
per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.corriere.it2010-03-01 Coprifuoco a Concepcion, assalita dai saccheggiatori Cile: nuove scosse, il bilancio delle vittime è destinato a salire I soccorritori stanno raggiungendo le zone più vicine all'epicentro devastate dal maremoto Coprifuoco a Concepcion, assalita dai saccheggiatori Cile: nuove scosse, il bilancio delle vittime è destinato a salire I soccorritori stanno raggiungendo le zone più vicine all'epicentro devastate dal maremoto MILANO - Mentre si scava per cercare di salvare le persone rimaste sepolte sotto le abitazioni crollate per il terremoto di 8,8 gradi Richter di sabato, sono salite a circa 140 le scosse di assestamento registrate in Cile di magnitudo Richter superiore a 4,5. Le repliche sismiche si sono verificate in una fascia estesa 500 km. Le vittime finora registrare sono 711, ma i soccorritori stanno raggiungendo le zone più vicine all'epicentro, colpite anche da devastanti ondate di maremoto. Si teme per i molti dispersi in queste aree, che possono essere stati spazzati via dallo tsunami. La presidente Michelle Bachelet ha detto che il bilancio delle vittime è destinato a salire, come è stato confermato lunedì mattina che dal ministro dell'Interno, Edmundo Perez Yoma. Il terremoto in Cile Il terremoto in Cile Il terremoto in Cile Il terremoto in Cile Il terremoto in Cile Il terremoto in Cile Il terremoto in Cile Il terremoto in Cile COPRIFUOCO - Il coprifuoco dalle 21 di sera alle 6 di mattina (le 10 in Italia) è entrato in vigore nella regione di Maule e a Concepcion, gravemente danneggiata dal sisma, dove centinaia di saccheggiatori hanno preso d'assalto i negozi in cerca di cibo e altri beni. Ma anche nella capitale Santiago ci sono stati espisodi di saccheggio. "Nessuno si è presentato per portare aiuti e ci serve più polizia per mantenere l'ordine. Qui c'è troppa gente che sta rubando", ha testimoniato una donna di 78 anni a Talca, una delle città più colpite dal sisma. A Concepcion i senzatetto accampati lungo le strade, hanno scatenato la loro ira contro i pompieri che stavano distribuendo acqua potabile in thermos danneggiando i veicoli dei vigili del fuoco. In alcuni casi le forze dell'ordine sono intervenute con il lancio di lacrimogeni e l'utilizzo di idranti, mentre i supermercati per evitare il saccheggio hanno distribuito gratuitamente acqua e viveri. Onde anomale dopo il sisma Onde anomale dopo il sisma Onde anomale dopo il sisma Onde anomale dopo il sisma Onde anomale dopo il sisma Onde anomale dopo il sisma Onde anomale dopo il sisma Onde anomale dopo il sisma ARRIVA HILLARY CLINTON - Nelle ultime ore sono arrivati i primi aiuti internazionali provenienti dall'Argentina: tre ospedali da campo e personale medico. A Santiago l'aeroporto è stato parzialmente riaperto e sono potuti atterrare cinque voli internazionali. In serata, o al massimo martedì mattina, è previsto l'arrivo del segretario di Stato americano Hillary Clinton, che aveva già incluso una tappa a Santiago per salutare la presidente uscente Bachelet e conoscere il suo successore, Sebastian Piñera. SCUSE IN GIAPPONE - Intanto l'Agenzia meteorologica giapponese (Jma) si è scusata per l'allarme lanciato domenica mattina per l'arrivo di uno "tsunami davastante" scatenato dal terremoto in Cile, giudicato "eccessivo". Per la prima volta dal 1993 e per la quarta dal 1952, le autorità giapponesi hanno evacuato 470 mila persone dalle coste, "invitando" un altro milione a farlo per onde anomale fino a oltre 3 metri nelle prefetture di Aomori, Iwate e Miyagi e onde fino a 2 metri lungo tutto la costa del Pacifico. Dopo la prima onda anomala da 30 centimetri, la Jma ha rilevato un maremoto fino a 1,20 metri e inondazioni parziali di porti e strade, senza vittime o danni importanti. Redazione online 01 marzo 2010© RIPRODUZIONE RISERVATA
Travolti dal maremoto, nessuno li ha avvertiti prima I duecento desaparecidos dei campeggi spazzati via Il governo ha ammesso di non aver previsto in tempo lo tsunami e ha imposto il coprifuoco dopo saccheggi Travolti dal maremoto, nessuno li ha avvertiti prima I duecento desaparecidos dei campeggi spazzati via Il governo ha ammesso di non aver previsto in tempo lo tsunami e ha imposto il coprifuoco dopo saccheggi I crolli a Talca (Reuters) I crolli a Talca (Reuters) TALCA (Cile) — Un’onda di 10 metri ha spazzato via i campeggi di Iloca e Curanife, le spiagge per le ferie dei cileni che non hanno soldi. Per molti era l’ultimo weekend di vacanze (lunedì riaprivano le scuole), a 300 km dalla capitale, in tenda o bungalow, la tavola da surf sul portapacchi, scorte di viveri portati da casa per spendere meno. Da sabato notte il mare povero dei cileni non esiste più. Le vittime? Potrebbero superare quota 200. Una delle voci più tragiche del terremoto, che registra oltre 700 morti e due milioni di sfollati. Il governo ha ammesso di non aver previsto in tempo lo tsunami e ha imposto il coprifuoco dopo saccheggi. FERIE SEMPLICI - Per molti era l’ultimo weekend di vacanze, estate finita, oggi riaprivano le scuole. I campeggi di Iloca e Curanife, sul mare grigio e gelido dietro casa, sono le ferie semplici dei cileni che non hanno soldi per volare all’estero. Quindi tenda, o bungalow, l’auto parcheggiata a fianco, la tavola da surf sul portapacchi, scorte di viveri portati da casa per spendere meno. Da sabato notte il mare povero dei cileni non esiste più, spazzato via da un’onda che potrebbe aver raggiunto, dicono, un’altezza di 10 metri. Ha travolto la costa e una piccola isola davanti alla città di Concepcion, chiamata Orrego. Sabato all’alba, quando la presidente Michelle Bachelet convocava i giornalisti per smentire le voci di un catastrofico e imminente tsunami, l’oceano si era già abbattuto su questo pezzo di Cile, lontano dai palazzi non anni luce ma appena 300 chilometri. Solo mancanza di informazione? O un eccesso di hybris, da parte di un governo che diceva anche di voler fare a meno degli aiuti internazionali, un classico di qualsiasi terremoto? IL "NON TSUNAMI" - Il numero delle vittime del "non tsunami" cileno è ancora incerto. Considerando i cosiddetti dispersi, desaparecidos assieme a tende e roulotte, potrebbe superare quota 200, una delle voci più tragiche di questo terremoto. Ci si consola pensando che poteva andar peggio. Camilo, un pescatore dilettante che vive a Talca, un centinaio di chilometri all’interno, spiega che tutti gli abitanti e molti turisti sanno riconoscere gli improvvisi arretramenti del mare che preludono all’onda. È una costa che alterna spiagge di sassolini neri a roccia, e ci sono sempre collinette subito dietro, dove ci si può rifugiare in un attimo. Infine non si tratta di una zona popolata: il Cile è assai poco sviluppato sull’oceano, gran parte dei paesini non superano il migliaio di abitanti e vivono di pesca e turismo. La città di Talca, nell’entroterra, porta invece nel suo centro storico le ferite classiche di un sisma, tetti caduti, cascate di pietre sulla strada, le prime tende di fortuna tirate su nel campo di calcio. Le case crollate mostrano squarci rosso ocra che si autodenunciano: erano fatte di argilla, come si usava fino a qualche decennio fa. Il deputato socialista Sergio Aguilo, che si offre di mostrarci la città, è sgomento ma ha buone ragioni anche per essere orgoglioso: "Talca ha 25 mila abitazioni popolari, costruite negli ultimi vent’anni dai governi di centrosinistra: sono tutte integre dopo un sisma dell’ottavo grado. In questo Paese abbiamo severe leggi antisismiche e le rispettiamo. In Argentina o Perù, per non fare nomi, ci sarebbero stati 30 mila morti". Invece le vittime di Talca, a domenica sera, erano 15. La gente circonda la palazzina di Radio Paloma, dove ci sono due generatori che sbuffano a pieno vapore: dietro il cancello si allungano bigliettini, per chiedere via etere notizie di amici e congiunti, ma soprattutto cellulari con caricatore. Tutta la regione è senza luce dalla prima scossa, quindi senza acqua nelle case. Funzionano alcuni telefoni fissi e i cellulari, a singhiozzo. COLLASSO - Il collasso del Cile, nelle ultime 48 ore, è organizzativo e riguarda le infrastrutture base. Non si riesce ancora, per esempio, a telefonare da Santiago e Concepcion e viceversa, le due principali città del Paese. Tranne casi isolati, non ci sono montagne di macerie da scavare a mani nude o la solita corsa contro il tempo per salvare gli agonizzanti. Perché, come si diceva, le case completamente distrutte sono poche, considerando la violenza della scossa. In 300 chilometri di superstrada, correndo verso sud da Santiago a Talca, abbiamo incontrato una decina di deviazioni, alcune di pochi metri, altre di dieci chilometri. Schivano voragini nell’asfalto, pareti di roccia cadute sulla strada e ponti distrutti. Ma in quattro ore di viaggio non appare un solo mezzo di soccorso, una camionetta dell’esercito, una ambulanza. Nulla, insomma, che si muova dalla capitale verso la zona più colpita. La strada è chiamata la "rotta del vino", racconta il Cile del miracolo economico: qui è fine estate e i vigneti sono gonfi di grappoli, gli alberi carichi di frutta e i pomodori maturi macchiano di rosso i campi. In palazzine stile brianzolo ci sono le sedi delle case vinicole e delle celle frigorifere, per la frutta che raggiungerà le tavole europee. Oggi la strada è deserta, ai bordi solo qualcuno che fa l’autostop o i poliziotti che segnalano le deviazioni. D’improvviso, lunghe colonne di macchine segnalano con un chilometro di anticipo una stazione di servizio. C’è fretta, si teme che la benzina possa finire. A metà mattina, arriva a Talca Sebastian Piñera, il miliardario eletto presidente lo scorso dicembre. Si insedierà a marzo, quindi in queste ore il Cile ha quasi due governi. Quello nuovo si muove per la regione promettendo una ricostruzione in tempi rapidi e anche di appurare le responsabilità, laddove ce ne sono. Piñera non risponde a una domanda sui rischi di sovrapposizione, ma continua a parlare di "catastrofe assai peggiore di quanto si immaginava". O, meglio, di quanto Michelle Bachelet aveva fatto sapere al mondo, con troppa fretta.
2010-02-28 oltre cento scosse di assestamento, anche forti. Rientrato l'allarme tsunami Cile, la terra continua a tremare Sale a oltre 400 il numero delle vittime Un centinaio di persone intrappolate sotto un edificio crollato a Concepcion, sciacalli nei negozi * NOTIZIE CORRELATE * Sisma in Cile, centinaia sotto le macerie oltre cento scosse di assestamento, anche forti. Rientrato l'allarme tsunami Cile, la terra continua a tremare Sale a oltre 400 il numero delle vittime Un centinaio di persone intrappolate sotto un edificio crollato a Concepcion, sciacalli nei negozi MILANO - Sale a oltre 400 vittime il bilancio del disastroso sisma che ha colpito il Cile. Un centinaio le scosse di assestamento dopo la prima, devastante, delle 3.34 del mattino di sabato (7.34 ora italiana). Una scossa di magnitudo 6.1 Richter è stata registrata domenica mattina alle 8.25 (12.25 ora italiana) a 63 km da Talca e 181 dalla capitale Santiago, dove gli edifici hanno nuovamente tremato. Non si ha notizia di vittime italiane; i connazionali presenti in Cile sono circa 50mila, 500 nella sola città di Concepcion. E proprio a Concepcion un centinaio di persone sarebbero ancora intrappolate sotto le macerie di un edificio crollato: il palazzo, praticamente nuovo e alto 14 piani, si è sgretolato, seppellendo sotto le macerie gli occupanti. Sabato le squadre di soccorso hanno recuperato 22 superstiti e vari cadaveri, ma non è chiaro quante persone abitassero il palazzo. Nella stessa città si moltiplicano i fenomeni di sciacallaggio: la polizia presidia come può i grandi magazzini, presi d'assalto da una folla di persone che arraffano tutto quello che possono, dal cibo ai televisori. Le autorità locali temono che questi episodi possano continuare a verificarsi, soprattutto con sopraggiungere della notte. Barche distrutte sulla costa cilena, a Talcahuano, vicino a Concepcion (Reuters) Barche distrutte sulla costa cilena, a Talcahuano, vicino a Concepcion (Reuters) LO TSUNAMI - Nella mattinata di domenica il Pacific Tsunami Warning Center (Noaa) ha cancellato l'allarme tsunami diramato ieri a tutti i Paesi che si affacciano sul Pacifico. Lo tsunami ha raggiunto le coste del Giappone con un'onda anomala massima di 1,2 metri alle ore 15.49 (le 7.49 in Italia), nel porto di Kuji della prefettura di Iwate, in base alle rilevazioni della Japan metereological agency (Jma). Mentre dal vicino comune di Otsuchi hanno riferito di un'onda di circa 1,45 metri. Per il resto, sono state segnalate onde di valore medio di poche decine di centimetri, ad eccezione di un altro picco, pari a un metro, nel porto di Sendai, nella prefettura di Miyagi. Nessun danno di rilievo e nessun ferito (secondo la polizia nazionale) alla fine di una lunga giornata di attesa, iniziata in mattinata con la massima allerta decisa dalla Jma. Sabato le autorità nipponiche avevano disposto l'evacuazione di oltre 320.000 persone nel nord del Paese, nelle tre prefetture a nord dell'isola di Honshu, la stessa di Tokyo. Danni e saccheggi a Concepcion Danni e saccheggi a Concepcion Danni e saccheggi a Concepcion Danni e saccheggi a Concepcion Danni e saccheggi a Concepcion Danni e saccheggi a Concepcion Danni e saccheggi a Concepcion Danni e saccheggi a Concepcion LA PRIMA NOTTE ALL'ADDIACCIO - Le immagini della televisione nazionale cilena mostrano come molte persone abbiano passato la prima notte all’addiaccio: secondo i dati ufficiali forniti da Bachelet almeno un milione e mezzo di persone sono state colpite dal sisma, e cinquecentomila abitazioni appaiono "gravemente danneggiate". Il presidente Michelle Bachelet - che ha dichiarato lo stato di calamità in cinque regioni del Paese - ha invitato i cileni a "farsi forza" di fronte alla "tragedia", ringraziando numerosi Paesi per le offerte di aiuto, che Santiago per ora non ha accettato; l’Ue si è detta disposta a stanziare 3 milioni di euro, mentre l’Amministrazione Obama ha messo a a disposizione delle squadre di soccorso. Il presidente eletto Sebastian Pinera da parte sua ha reso noto di essere in contatto con il governo e di essere pronto ad assumersi il compito della ricostruzione. LE POLEMICHE - Non mancano le polemiche riguardo alla qualità degli edifici di nuova costruzione, specialmente nella zona della capitale Santiago, dove crolli e danni strutturali hanno riguardato complessi abitativi costruiti in epoca recente e sottoposti in teoria a severe norme antisismiche. Oltre alle regione metropolitana di Santiago, le zone più colpite sono l’Ottava e la Nona regione, Maule e Bio Bio, le più vicine all’epicentro del sisma; nella città di Concepcion sono almeno 60 le persone ancora sotto le macerie di un edificio di 15 piani crollato quasi completamente. Il sisma ha provocato l’interruzione dell’energia elettrica e dei collegamenti telefonici in gran parte del Paese, servizi che dovrebbero riprendere con normalità solo nelle prossime ore così come quelli di trasporto metropolitano e il normale funzionamento dei supermercati; il governo ha però rinviato l’apertura dell’anno scolastico. LE PRECAUZIONI - Il governo ha raccomandato di evitare tutti gli spostamenti non necessari: l’aeroporto internazionale di Santiago del Cile è stato chiuso, dato che le scosse hanno danneggiato i viadotti che portano alla zona degli imbarchi nazionali e internazionali, situati al terzo livello del terminal; le piste dello scalo sono agibili ma non è prevista alcuna riapertura prima di almeno altre 48 ore. Secondo i dati diffusi dall’istituto di geofisica statunitense l’epicentro del sisma - di magnitudo 8,8 - si trova circa 300 chilometri a sud della capitale cilena, a 59 chilometri sotto il livello del mare; la prima scossa è durata un minuto ed è stata seguita da oltre un centinaio di scosse di assestamento, pari o superiori ai 5 gradi della scala Richter: i sismologi scartano tuttavia l’ipotesi di una replica altrettanto potente. IL PAPA E NAPOLITANO - Una preghiera per le vittime e un appello a non far mancare "la solidarietà di tanti, in particolare delle organizzazioni ecclesiali" ai terremotati del Cile, sono giunti da Papa Benedetto XVI. "Il mio pensiero - ha detto dopo l'Angelus - va al Cile e alle popolazioni colpite dal terremoto, che ha causato numerose perdite in vite umane e ingenti danni". L'appello è stato poi ripreso dal papa nei saluti in lingua spagnola: "Mi sento particolarmente vicino alla cara popolazione cilena - ha detto - colpita da una grande terremoto nel suo Paese. In un momento come questo sorge spontaneamente una preghiera al Signore per le vittime e un messaggio di conforto per tutti, affinché superino questa grande prova". Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inviato un messaggio al Presidente del Cile, Michelle Bachelet: "In un momento così grave, l’Italia, unita al suo Paese da storici vincoli di amicizia, si sente più che mai vicina al popolo cileno. Desidero perciò trasmetterle a nome mio personale e a nome di tutti gli italiani il più commosso cordoglio per la tristissima perdita di vite umane provocata dal sisma insieme con ingenti danni materiali e sofferenze umane, e assicurarle ogni possibile sostegno nell’emergenza e nella ricostruzione". Redazione online 28 febbraio 2010
LE TESTIMONIANZE - C’è stato un black out, interrotta l’erogazione di acqua "Crollava tutto, 90 secondi infiniti" Tra le rovine di Santiago. La gente dorme all’aperto, strade interrotte, saltate le linee telefoniche LE TESTIMONIANZE - C’è stato un black out, interrotta l’erogazione di acqua "Crollava tutto, 90 secondi infiniti" Tra le rovine di Santiago. La gente dorme all’aperto, strade interrotte, saltate le linee telefoniche SANTIAGO DEL CILE — Sono le 3,34 del mattino quando inizia un leggero tremolio del letto. Molta gente dorme. Altri rientrano a casa. È la notte tra venerdì e sabato, l’inizio di un fine settimana d’estate. La città è tranquilla, molti villeggiano al mare, nessuno sospetta quello che sta per accadere. In pochi secondi il movimento del letto si fa più intenso. Non è più lieve, diventa oscillatorio. Da un lato all’altro, ogni volta più forte. "All’inizio ti aggrappi a un angolo del materasso come se fossi su una barca senza controllo. Hai la speranza che si fermi" racconta Rosa Madera, una spagnola che vive a Santiago da sette anni. Però a differenza di altre volte non si ferma, aumenta. All’improvviso non c’è più luce, e così inizi a concentrarti sui suoni. La casa inizia suonare. Le lampade sbattono, le sedie compiono rumorosi passi in avanti, cadono le cornici, poi i libri, si ribaltano i vasi. "A quel punto esco dalla camera, cercando che fare. Non sai fin dove puoi arrivare, ti getti a terra e il primo istinto è quello di andare nella camera dei bambini. Mio marito si occupa dei due maggiori, di 7 e 2 anni, mentre mi grida di prendere la più piccola". Sono stati 90 secondi eterni. "La casa era sottosopra, non lo auguro a nessuno, a pensarci mi gira ancora la testa". Cercare di uscire scalzo in pigiama da una casa al buio con le fondamenta che vacillano è un’esperienza terribile. "È come essere ubriaco, perdi l’orientamento, non sai dove metti i piedi, inciampi in lampade, tavoli, pezzi di gesso caduti dal soffitto, vetri" racconta Emilio, un cileno scappato da un decimo piano. Per quanto il Cile sia una delle zone più sismiche del mondo — ogni vent’anni si verifica uno sprigionamento d’energia che provoca un terremoto di questo livello (1939, 1960, 1985 e 2010)— "mai ne abbiamo sentito uno come questo" assicura. Per Marta Arriagada, una giovane cilena di 15 anni di rientro da una vacanza a Santo Domingo con delle amiche, tutto è stato molto confuso: "Non avevo mai vissuto nulla di simile. Stavamo facendo uno spuntino in cucina per non svegliare nessuno. Improvvisamente abbiamo sentito un tremore, mia zia è entrata urlando di uscire visto che le finestre tremavano. Abbiamo passato la notte fuori, insieme a molta gente. Raggiunta la spiaggia, girava voce che poteva arrivare uno tsunami" racconta. "Stiamo ancora tremando. Ora non possiamo tornare a Santiago, le strade sono interrotte e qui siamo senza luce, telefono e acqua". Sagrario Manterola, una spagnola sposata con un cileno, è stata sorpresa dal terremoto in Pucón, a 800 chilometri da Santiago, con suo marito e cinque figli d’età tra i due e i sette anni: "Eravamo al buio come in uno shaker per cocktail. Mi sono messo a pregare e a sperare". "90 secondi interminabili" dice Isabel García, una hostess spagnola che vive in un 11esimo piano della capitale cilena: "Pensavamo che l’edificio si sarebbe squarciato. Ci siamo seduti tutti per terra, almeno per morire in famiglia". © El Mundo Marta Castillo 28 febbraio 2010
LA TESTIMONIANZA AL FORUM DI CORRIERE.IT "È durata più di due minuti, tanta paura Ma a Santiago le case hanno retto bene..." Uno dei primi messaggi dal Cile: "Qui è andata bene, situazione più critica a Conceptiòn" LA TESTIMONIANZA AL FORUM DI CORRIERE.IT "È durata più di due minuti, tanta paura Ma a Santiago le case hanno retto bene..." Uno dei primi messaggi dal Cile: "Qui è andata bene, situazione più critica a Conceptiòn" Pubblichiamo a parte uno dei primi messaggi arrivati alla bacheca aperta da Corriere.it per avere notizie dirette dalla zona del sisma, dove tra l'altro che una folta comunità italiana. L'ha inviato Alessandro Previati da Santiago e tranquillizza sulla situazione nella capitale cilena. Ecco il testo Vivo a Santiago, zona Las Condes. La scossa di terremoto è avvenuta alle 03,34 ed è durata circa 2 minuti e 30 secondi.. È stata violentissima e qui a Santiago ha fatto danni principalmente a ponti e autostrade ( Ruta 5 Norte y Sur ) Per tutti coloro che hanno amici e parenti a Santiago devono stare tranquilli, condomini e case hanno retto bene l'onda sismica e i servizi stanno tornando rapidamente ( acqua, luce, gas, telefono ) già ripristinati quasi ovunque. Le linee telefoniche sono sature e ovviamente le chiamate internazionali sono molto difficoltose. Le perdite umane e danni maggiori si registrano a Conceptiòn.. alle 11,42 ora Chilena, si registrano più di 150 persone bloccate dentro un edificio crollato. Per notizie in tempo reale: http://www.emol.com/noticias/nacional/detalle/detallenoticias.asp?idnoticia=400694
27 febbraio 2010
Haiti, il Giappone: la terra trema di più? Haiti, il Giappone: la terra trema di più? Haiti, il Giappone qualche giorno fa, ed ora il Cile. La Terra trema di più? Gli scienziati registrano e guardano disarmati la violenza improvvisa della Terra senza la capacità di cogliere qualche segno. Ci sono aree a rischio ben note, punti critici da sorvegliare con maggior attenzione come le coste cilene e la nostra Penisola ma al massimo la scienza esprime delle probabilità che si infrangono sul muro della mancanza di conoscenze. Solo agli inizi del Novecento il berlinese Alfred Lothar Wegener raccontava in un libro la formazione di oceani e continenti e soltanto alla fine degli anni Sessanta (due anni prima la conquista della Luna) il canadese John Tuzo Wilson presentava il primo modello teorico della deriva dei continenti e Dan McKenzie dell'Università di Cambridge spiegava sulla rivista Nature la "tettonica a placche". Da quelle parole di quarant'anni fa si è iniziato a decifrare con maggior coscienza gli scontri perennemente in corso fra le zolle in cui è separata la crosta terrestre cercando indizi sullo scatenarsi dei terremoti. È una titanica fatica perché finora solo la fantascienza di Giulio Verne ha compiuto un viaggio al centro della Terra per scoprirne la natura e cogliere le manifestazioni che l'uomo subisce abitando in superficie. La sismologia non è una scienza esatta, e la difesa dai terremoti rimane una meta lontana da raggiungere. Da decenni si tentano le vie più diverse al fine di sciogliere gli impenetrabili misteri che sempre avvolgono imovimenti interni del pianeta. In California i geologi dell'US Geological Survey e di numerose università scavano un pozzo fino a dieci chilometri di profondità per raccogliere indizi sugli spostamenti della faglia di San Andreas e scoprire in anticipo il manifestarsi del Big One, il super-terremoto da tempo atteso. I fisici russi sostenevano di riuscire a raccogliere dallo spazio la presenza di particelle atomiche capaci di segnalare l'imminenza di un sisma. Ma finora la tecnologia non ha fornito risposte attendibili sia a terra (ricordate le emissioni del gas radon?) che nello spazio. Rimane alla base un grave limite di conoscenza scientifica. Da anni negli Stati Uniti e in Giappone si cerca di disegnare un modello teorico globale della Terra capace di mostrare ciò che accade nelle viscere, nel suo cuore incandescente e soprattutto negli strati esterni, nella frizione continua tra il mantello e la crosta sulla quale viviamo. Ma, ancora una volta, pur disponendo di potenti supercomputer la capacità di calcolo è inadeguata per descrivere le mille forze in gioco. Sono i limiti dell'uomo che solo la ricerca può aiutare ad estendere. Giovanni Caprara 28 febbraio 2010
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REPUBBLICA per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.repubblica.it2010-03-01 Diretta - Esteri Cile, ancora scosse e paura saccheggi Gli sfollati sono oltre due milioni Nuova scossa di magnitudo 6,2 nella notte nel centro del Paese. A Concepción il governo ha proclamato lo stato d'emergenza dopo gli atti di sciacallaggio in negozi e supermercati. I testimoni: "Decine di persone ancora vive" nel palazzo di 14 piani crollato. "Ogni ora che passa abbiamo notizie peggiori di prima", ha dichiarato il ministro degli interni cileno, Edmundo Perez Yoma, commentando la situazione nel centro sud del paese anche a proposito dello tsunami che ha colpito la costa 11:15 L'esercito cileno verso Concepción per contrastare i saccheggiatori I blindati dell'esercito cileno si dirigono verso Concepción, la città più colpita dal terremoto di due giorni fa. Nella città, la seconda del Paese, "stanno rubando tutto" ha detto il sindaco, Jacqueline Van Rysselberghe mentre il presidente eletto, Sebastian Pinera, che entrerà in ruolo questo mese, ha avvertito che "i saccheggi potrebbero aumentare". Durante la notte sono stati presi d'assalto i distributori di benzina e i responsabili dei saccheggi sono soprattutto "elementi opportunisti". Si segnalano anche aggressioni ai vigili del fuoco della città, mentre distribuiscono generi di prima necessità. 11:01 Farnesina: "Al momento nessun disperso di nazionalità italiana" La Farnesina continua a effettuare le verifiche su tutte le segnalazioni di italiani che si trovavano in Cile al momento del terremoto di sabato mattina. Lo precisano fonti del ministero degli Esteri sottolineando che "al momento non risultano dispersi di nazionalità italiana". 10:30 Tre milioni di dollari dal governo giapponese per il Cile Il governo giapponese stanzierà fino a 3 milioni di dollari da destinare subito al Cile per l'emergenza post-terremoto. Lo ha annunciato il segretario dell'esecutivo, Hirofumi Hirano, aggiungendo che Tokyo fornirà al Paese sudamericano attrezzature come impianti per purificare l'acqua, generatori di elettricità e tende, per un valore complessivo di 30 milioni di yen (250.000 euro). Hirano ha anche confermato l'invio imminente di uno speciale team di medici, composto da una ventina di persone, che potrebbe partire già in giornata. 10:19 Concepción, lacrimogeni per disperdere la folla davanti ai supermercati ''Abbiamo bisogno di cibo per la popolazione. Siamo senza rifornimenti e se non risolveremo la situazione andremo incontro a seri problemi di sicurezza durante la notte'', ha detto il sindaco di Concepción, Jacqueline van Rysselberghe. Le forze di sicurezza a Conception hanno dovuto servirsi di lacrimogeni per disperdere la folla che aveva preso d'assalto supermercati e centri commerciali. Nella regione di Maule e nella cittadina di Conception, per garantire la sicurezza, è stato decretato il coprifuoco. Per il Paese, che a differenza di Haiti è uno dei più ricchi dell'America Latina, si tratta della peggiore sciagura degli ultimi 50 anni. L'ultimo terremoto si era verificato nel 1960. Dalle prime stime risulta che il sisma ha distrutto circa 1,5 milioni di abitazioni e secondo l'Eqecat, una società americana specializzata nel valutare le conseguenze delle catastrofi, il valore del danno economico potrà variare dai 15 ai 30 miliardi di dollari, circa il 10-15 per cento del prodotto interno lordo del paese. 10:04 Manca insegnante di Ascoli Piceno, continuano le ricerche Non si hanno notizie da due giorni di Federico Albertini, un insegnante di Ascoli Piceno che lavorava presso la scuola italiana nella città di Concepcion. I familiari e gli amici di Albertini non riescono ad avere informazioni. L'insegnante di Ascoli che si era trasferito tre anni fa in Cile, risiedeva nella località di San Pedro De La Paz, nella periferia di Concepcion. 09:18 Sale a 708 il numero delle vittime E' salito a 708 il numero delle vittime per il terremoto che ha colpito il Paese sabato mattina. Lo ha reso noto il Presidente Michele Bachelet, dopo aver firmato il decreto che trasferisce ai militari il controllo della sicurezza nella regione di Conception, epicentro del sisma, e impone il coprifuoco dalle nove di sera alle sei del mattino. Un "numero sempre più alto" di persone è disperso, ha precisato Bachelet chiedendo l'aiuto dei Paesi stranieri che invece in un primo momento aveva rifiutato. Riaperto parzialmente l'aeroporto internazionale di Santiago. 08:29 Cile, governo ammette: allarme tsunami in ritardo Polemica per il leggero ritardo con cui le autorità hanno allertato la popolazione circa la possibilità di onde anomale sulle coste. Il ministero della Difesa ha ammesso che, a causa di elementi errati forniti dagli esperti della Marina, subito dopo il terremoto si negò il pericolo di uno tsunami 08:27 Giappone, le autorità si scusano: "Allarme tsunami eccessivo" La Japan metereological agency (Jma) si è scusata per l'allerta lanciato domenica mattina sull'arrivo dello tsunami generato dal sisma cileno, giudicato a pericolo scampato, "eccessivo". L'allarme di 'major tsunami', deciso per la prima volta dal 1993 e per la quarta dal 1952, ha spinto le autorità nipponiche a disporre l'obbligo d'evacuazione per 470.000 persone, portando il totale - includendo gli inviti a farlo - a quota 1,5 milioni in 19 prefetture, tutte lungo la costa del Pacifico. "Alla fine le previsioni dell'agenzia sono state un pò eccessive: vorrei scusarmi per aver tenuto l'allerta così a lungo", ha spiegato con un filo di imbarazzo Yasuo Sekita, capo della divisione terremoti e tsunami della Jma. 08:26 Governo: "Il numero dei morti continuerà ad aumentare" Il numero dei morti causati in Cile "continuerà ad aumentare", ha detto il ministro dell'Interno cileno Edmundo Perez Yoma. Lo riferisce il canale 'all news' della tv pubblica cilena, Tvn 24h, su Twitter. 07:54 Il Giappone revoca l'allarme tsunami Il Giappone ha revocato oggi l'allarme tsunami su tutto il suo territorio, toccato da onde alte più di un metro: lo ha annunciato l'agenzia meteorologica giapponese. "Abbiamo revocato l'allarme alle 10.15" (Le 2.15 In italia), ha dichiarato Yoshiro Ota, uno dei responsabili dell'agenzia. Ieri mattina, per la prima volta negli ultimi 15 anni, l'agenzia meteorologica giapponese aveva fatto scattare un allarme tsunami di livello "superiore", in previsione del possibile arrivo di onde anomale alte tre metri a seguito del terremoto. 07:06 Bachelet: "Numero imprecisato di dispersi" A fornire gli ultimi dati è stata la presidente Michelle Bachelet: "I morti accertati sono 708", ha detto ieri al termine di una riunione del comitato d'emergenza alla Moneda, aggiungendo che il numero delle persone disperse è "indeterminato". Solo a Constitucion, secondo quanto detto in tv dai soccorritori, i cadaveri finora recuperati sono circa 350. 07:05 Governo: "Ogni ora che passa notizie peggiori" "Ogni ora che passa abbiamo notizie peggiori di prima", ha detto il ministro degli interni cileno, Edmundo Perez Yoma, commentando la situazione nel centro sud."Quanto è successo nel porto di Constitucion, e da quanto ho parlato con il governatore di Maule, confermano che la situazione è tragica" in quelle aree, ha sottolineato il ministro, rilevando "lo tsunami che ha colpito molte località della costa". Riferendosi alle due regioni più colpite dal sisma, Maule e Bio Bio, Perez Yoma ha poi precisato che il governo della presidente Michelle Bachelet non ha decretato "il coprifuoco, bensì lo stato d'allerta". 07:04 Scosse di assestamento Altre scosse (rispettivamente di 5,8, 5,4 e 5,1 gradi) hanno seminato il panico in una delle regioni più colpite dal terremoto di sabato, Maule. 07:03 Nuova scossa nella notte Una scossa di magnitudo 6,2 si è verificata nel centro del Cile. Lo ha reso noto il Servizio geologico statunitense.
Parenti, amici, connazionali Ecco le richieste di contatti dal Cile Parenti, amici, connazionali Ecco le richieste di contatti dal Cile Richieste di contatti. In queste ore di comunicazioni difficili, in alcuni casi totalmente interrotte, si cerca di avere notizie di parenti e amici che si trovano nelle zone più colpite. Giuseppe Mangano ci scrive: "Da ormai 48 ore tentiamo di stabilire un contatto con i parenti italo cileni che hanno subito il terremoto. Si tratta di: Manuel Mangas residente in Penco; Carlos Llanos residente in San Pedro de la Paz; Rosa Maria Munoz residente in San Pedro. Se qualcuno dovesse entrare in contatto con loro vi prego di contattarmi. Grazie". Laura Bombara: "Anch'io sto cercando di avere notizie dei miei parenti in Cile, esattamente a Parral. Giovanni Pensa, Paola Pensa e Italo Pensa. E a Santiago Michele Pensa. Chi avesse notizie mi può contattare a questo indirizzo e-mail: l.bombara@palladiumgroup.it. Grazie". Beatrice Gori: "Stiamo cercando di contattare la famiglia di Roberto Gori che vive fra Santiago, Vina del Mar, Val Paraiso. I suoi fratelli si chiamano Marco e Marisa Gori, le sue figlie Valeria e Virna Gori. Per comunicazioni beagori@avvocatistudio. it Grazie "Ho un amico a Santiago de Chile, si chiama Manuel Gallardo Olmos, che non riesco a contattare. Potete scrivermi al segunete indirizzo e-mail: rayuela@tiscali. it". Isabella da Ostia: "Non posso comunicare con i miei fratelli che stanno a Concepcion Biobio. Non sappiamo piu che fare... Si chiamano Judith Abigail Mellado Centeno e Salomon Mellado. Per favore se qualcuno sa qualcosa.. grazie". Lorenzo Lafronza: "Stiamo cercando di contattare Flavia Luppichini Lagos di Concepcion ma non riusciamo. Siamo preoccupatissimi se potete aiutarci ve ne siamo grati".
Carlotta Manzini che abita in provincia di Modena ci scrive: "Sto cercando di contattare, naturalmente senza esito, mio zio che abita a Vina de Mar. Ha 96 anni. Il suo nome è Manzini Antonio, per noi zio Tonino. Siamo molto preoccupati. A chiunque possa darci notizie dico GRAZIE. A presto". Marco Lazzarotti ci scrive: "Cerco notizie di Francesca Lazzarotti, suo marito Nicola Chiacchio e dei loro due figli, Melissa e Andrea. Chiunque abbia notizie è pregato di farle sapere, grazie". I parenti di Ilario Pranzini, ingegnere minerario, residente a Conception (in Pedro de Valdivia Malaquias Concha 90), ci avevano scritto dicendo di non riuscire a stabilire un contatto. Fortunatamente, Alessandro Acciai fa sapere che i figli di Ilario Pranzini (che stanno a Santiago) sono riusciti a contattare il padre: la casa è seriamente danneggiata ma sono tutti vivi. Buone notizie per un gruppo di operai dell'Astaldi in Cile. Un lettore ha lanciato l'allarme: "Invano cerchiamo di rintracciare circa 10 operai italiani di un impresa italiana nella zona di Chacayes. Il cantiere italiano era impegnato in scavi" per la costruzione di gallerie per un impianto idroelettrico". Più tardi arriva la risposta. Per fortuna positiva. Viene da Barbara Rossi: "Sono la figlia di un dipendente Astaldi che lavora nel cantiere della zona di Chacayes. Ho avuto notizia dai dirigenti dell'impresa che sono riusciti soltanto nel tardo pomeriggio a mettersi in contatto con il signor Mangora che assicura che tutti i dipendenti Astaldi stanno bene. Non ho altre notizie tranne che le comunicazioni sono ancora interrotte". E, più tardi, arrivano i ringraziamenti di Nicola Todaro, fratello di Biagio, uno dei dipendenti Astaldi di cui non si avevano notizie: "Anche un collega di mio fratello è riuscito a mettersi in contatto con la sua famiglia facendo sapere che stanno tutti bene. Grazie per averci dato notizie". Maria Francesca Valli sta cercando Federico Albertini, un professore italiano della scuola italiana di Concepcion, residente a San Pedro de la Paz, di cui ancora non si hanno notizie dopo il terremoto. "Se qualcuno ha sue notizie, o è in contatto con qualcuno che si trova in zona, ci contatti per favore a questo indirizzo e-mail: matteo.scorza@gmail.com. Claudia Spaventa chiede notizie di signora Gladys Lizardi Antonucci abita alla Serena a circa 400 km da Santiago. Pierangelo Tranquillini cerca contatti con i suoi parenti a Concepcion. Da Marzia Firmani arriva un appello: "Non riusciamo ad avere notizie di un professore italiano di 36 anni, Federico Albertini, nato ad Ascoli Piceno nel 1974, che vive a Concepcion da quasi tre anni ed insegna alla scuola italiana di Concepcion. Siamo preoccupati!". Da Peter riceviamo richiesta d'aiuto per cercare connazionali in Cile. Con l'indicazione di un link su Facebook: http://www. facebook. com/group. php?gid=359063834492&ref Rossella Scarriglia scrive: "Se avete notizie di Cartagena, fatemi sapere. Cerco i miei cari: Scarriglia Fabrizio, Anna Lisa, Mariluna, Matteo. E Montes Segura Ariel Alejandro. Piera Frontero: Ho un'alunna che sta studiando al San Fernando College, Valdivia 1012, San Fernando, VI Region, Cile... sapete qualcosa di quella zona? Grazie. Noi non abbiamo notizie dalla VI regione, ma se qualcuno le ha ce le faccia sapere. Non riusciamo a contattare nostro nipote Ruggieri Alessandro, di anni 23 residente a Santiago (zona sud). Vi saremmo grati sapere se ci sono state vittime o feriti a Santiago e se tra questi anche Italiani. Sul punto non ci sono dati precisi. E' possibile che a Santiago, visti i crolli delle autostrade, ci siano vittime. La Farnesina, finora, ha escluso che siano morti degli italiani. Gerardo scrive: "Ho un amico ad Antofagasta, si chiama Maurice Reyes Gomez. Ha 18 anni, è sposato e non riesco a mettermi in contatto con lui. Potete scrivermi a questo indirizzo e-mail: ger. eva@libero. it. Da Ximena riceviamo il messaggio: "Da ieri alle 8 ora italiana sto cercando di avere notizie della famiglia Riva Righetti. La signora Iole Riva Righetti con i suoi figli, Maria Grazie Riva Righetti, Silvana Riva Righetti, Franco Riva Righetti, Gian Franco Riva Righetti, Roberto Riva Righetti e tutti e 12 i nipotini, abitano a Concepciòn. Tutti i contatti telefonici sono interrotti e anche via mail non si riesce ad aver notizia". Veronica: La mia famiglia vive in un paesino vicino a Talca, vorrei informazioni su di loro. Mia mamma si chiama Flor Maria Munoz, mio fratello Rodolfo Vasquez Munoz e mia sorella Victoria Vasquez Munoz. Da due giorni sto provando a contattare degli amici italo-cileni, che vivono nella regione di Coquimbo, a La Serena. Si chiamano Marcelo Nicolodi e Loredana Rizzoli. Se qualcuno avesse notizie prego di entrare in contatto con me: claudiacristofolini@hotmail. it
Chiunque avesse notizie, o volesse inviare messaggi, racconti, o segnalazioni può scrivere a questo indirizzo (28 febbraio 2010) Tutti gli articoli di Esteri
Lo scrittore cileno: il mio popolo caparbio e capace di superare i momenti più terribili Siamo abituati a cataclismi che cominciano in modo lieve e continuano in un infernale crescendo Il mio grido lungo due minuti nel Paese alla fine del mondo di LUIS SEPULVEDA Il mio grido lungo due minuti nel Paese alla fine del mondo Le prime ore del 27 febbraio sono trascorse in mezzo a una strana quiete: una bella luna piena rischiarava gran parte del territorio cileno, dal Pacifico soffiava una brezza rinfrescante e niente lasciava presagire le ore terribili che si avvicinavano dalle profondità dell'oceano.
Alle 3.45 il Cile dormiva, a Viña del Mar ancora non si erano spenti gli echi del quinto giorno del Festival della canzone, a Santiago, Concepción o Valparaíso i più giovani uscivano dalle discoteche o dalle sale da ballo. Improvvisamente, la terra ha cominciato a muoversi con una violenza inusitata. Noi cileni abbiamo una sorta di cultura del terremoto e sappiamo che i grandi cataclismi cominciano in modo lieve e continuano con un infernale crescendo fino alla consumazione della tragedia. Questo terremoto è stato diverso: è cominciato scaricando tutta la sua violenza, grado 8,5 della scala Richter, e ha continuato in questo modo per due minuti, abbattendo case, distruggendo ponti, spezzando in due strade, sradicando tralicci dell'alta tensione, seminando il panico e la desolazione di fronte a noi cileni, che non potevamo far altro che restare in piedi nell'oscurità e urlare per avvertire i nostri di mettersi nei punti più sicuri degli edifici. Sono stati due minuti interminabili, tra finestre che cadevano, cornicioni che si staccavano, chiese che perdevano i campanili, muri che scricchiolavano e poi venivano giù, e il terreno che si apriva con fessure ampie e profonde. Per i cileni della costa la grande paura era quello che poteva succedere: lo tsunami che in pochi minuti ha cancellato dalla mappa la bella località balneare di Iloca, con le onde che ritirandosi hanno lasciato un panorama di case distrutte e i leoni del circo che galleggiavano dentro a una gabbia.
Ora, a meno di un giorno dalla tragedia, sappiamo che la bella città di Concepción, la "Perla del Sud", quasi non esiste più, che la parte antica e coloniale di Curicó è ormai solo un ricordo, e non si arrestano le telefonate di amici che mi raccontano delle devastazioni nelle loro case o luoghi di lavoro. E la terra continua a tremare, nelle repliche che si succedono senza interruzione e con diversa intensità fin dal momento in cui il grande scossone ha raso al suolo cinquecentomila case e ne ha danneggiato un altro milione. Eppure, nel pieno della tragedia, superando la paura, le cilene e i cileni hanno dimostrato una volta di più il loro aspetto di popolo organizzato e solidale. Al momento in cui scrivo queste righe, il conto delle vittime, per i crolli o per crisi cardiache, ammonta approssimativamente a circa settecento persone. Poche, considerando le proporzioni del disastro; e le testimonianze rivelano che la gente ha seguito disciplinatamente le istruzioni della polizia e dei pompieri e si è allontanata rapidamente dai luoghi più a rischio, formando catene umane per aiutare gli anziani, i bambini, i più deboli. Tranne qualche eccezione non ci sono stati saccheggi (anche se i due casi di assalti a supermercati sono stati enfatizzati dalla stampa scandalistica) e tutto il Paese apprezza l'atteggiamento della presidente Michelle Bachelet, che negli ultimi giorni del suo mandato si è assunta, dal momento stesso del terremoto, il compito di dirigere le operazioni di soccorso. All'alba di ieri, 27 febbraio, il Paese ci ha mostrato il suo territorio lacerato, e tra i volontari che partecipavano cercando sopravvissuti tra le rovine si avvertiva l'eco dei versi del poeta Fernando Alegría: "Quando ci scuote un temporale o ci sferza un terremoto, quando il Cile non può essere sicuro delle sue mappe, io dico infuriato: Viva il Cile, merda!". Così, in questo Paese della Fine del Mondo, sono i cileni: caparbi, rassegnati e capaci di superare i momenti più terribili. (Traduzione di Fabio Galimberti) © Riproduzione riservata (01 marzo 2010)
2010-02-28 Diretta - Esteri Terremoto Cile, oltre 400 morti Cessato l'allarme tsunami Si scava fra le macerie in tutto il Cile a circa 24 ore dal terremoto di 8,8 gradi Richter, che ha provocato la morte di più di 400 persone (ma la stima è ancora provvisoria). Il terremoto di ieri è stato seguito da uno sciame di scosse di assestamento - 71 alla mezzanotte italiana, 110 a mezzogiorno - che hanno toccato anche la magnitudo di 6,9. Lo tsunami si è abbattuto sulla costa cilena con gravi danni, e ha poi viaggiato per tutto il Pacifico: dopo il Giappone, dove sono state evacuate 320.000 persone, allarme, subito rientrato, anche nell'estremo oriente della Russia. A metà mattinata l'allarme tsunami è cessato per tutti i paesi. Frattini: "Pronti a partire con gli aiuti appena il Cile ce lo chiederà e appena ci sarà un coordinamento europeo". Il Papa invoca la solidarietà internazionale per il Paese sudamericano 18:09 Oltre 90 scosse di assestamento tutte oltre i 5 gradi Le operazioni di soccorso in Cile sono ostacolate dal proseguimento delle scosse di assestamento che hanno seguito la prima di 8,8 gradi di intensità della scala Richter. In meno di 24 ore, oltre novanta scosse hanno colpito la regione del Cile centrale, tutte superiori ai cinque gradi di intensità, una delle quali, alle 11.35 di oggi (ora italiana) ha registrato i 6,2 gradi. 17:40 Enel: "Stanno tutti bene i dipendenti italiani" Il terremoto non ha provocato nessun danno ai dipendenti e agli impianti del gruppo Enel in Cile. La conferma viene dallo stesso gruppo energetico che nel Paese sudamericano opera sul mercato della generazione a fianco di Endesa. Dalla centrale operativa di Roma fanno sapere che il centinaio di dipendenti stanno bene (alcuni hanno lamentato danni alle abitazioni) e che gli impianti di generazione non hanno subito danni e stanno producendo regolarmente. I dipendenti del gruppo sono dislocati fra gli uffici di Santiago e gli impianti che si trovano fra la capitale e Concepcion. 16:40 Forse più di 400 morti La Protezione civile cilena ha reso noto che il numero dei morti del terremoto è salito a oltre 400. Questo nuovo bilancio del sisma che ieri ha devastato il Cile non è ancora stato confermato dalla presidente cilena Michelle Bachelet che è in riunione al palazzo della Moneda con i componenti del Comitato di emergenza del dopo sisma. 16:34 Ambasciata italiana: "Nessun italiano coinvolto" "Fino al momento, dai controlli effettuati, non ci sono italiani coinvolti". Lo sottolineano fonti dell'ambasciata italiana a Santiago. Le sedi diplomatiche italiane hanno ricevuto "centinaia di telefonate" e hanno contattato in diversi modi i casi segnalati "con telefonate, tramite i consoli onorari, via sms, via skype, mail, interpellando familiari, amici, vicini", hanno precisato le fonti. Si stanno inoltre facendo controlli nei diversi centri italiani. "La situazione - si precisa - è comunque in evoluzione di minuto in minuto". 16:13 Cile annulla due amichevoli della nazionale di calcio Il Cile ha deciso di annullare le due amichevoli contro Costa Rica e Corea del Nord entrambe in programma mercoledì per il tragico terremoto che ha causato la morte di oltre 300 persone. "Il calcio non può restare indifferente alla catastrofe, né al dolore e alla tragedia di migliai di cileni", ha detto il presidente della Federcalcio, Harold Mayne-Nicholls. 16:10 Cile, prime stime: 15-30 miliardi di danni Il fortissimo sisma che ha colpito ieri il Cile potrebbe aver provocato danni pari a 15-30 miliardi di dollari, tra gli 11 e i 22 miliardi di euro, pari al 10-15 per cento del prodotto interno lordo del paese. E' la stima di Eqecat, una società americana specializzata in questo tipo di valutazioni. 16:06 Delegazione emiliano-romagnoli: "Stiamo bene" "Stiamo tutti bene": è la prima cosa che ha detto Silvia Bartolini, presidente della consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo, che, insieme ad una dozzina di altri colleghi, si trovava a Santiago nel momento del terremoto di ieri. "Mi ero addormentata, stavo con la tv accesa, ballava tutto, e non finiva più, è stato lunghissimo", ha raccontato Bartolini, pochi minuti dopo un'altra forte scossa, nel primo mattino, che ha fatto tremare Santiago e il centro-sud del paese. 16:04 Italiano chiama a casa da Concepcio "Non vi preoccupate sto bene, ho passato la notte in macchina". Alfio Palo, dipendente della Tecnimont a Concepcion è riuscito a prendere la linea e a parlare in Italia con il figlio Alberto. Le difficoltà più grandi per il signor Alfio, ha raccontato il figlio, sono la mancanza d'acqua e di corrente elettrica e il fatto che non può raggiungere i centri di aggregazione a Concepcion perché il ponte che collega la parte nord con quella sud della città è crollato. "Fortunatamente papà vive nella parte nord, la meno colpita dal terremoto", ha detto Alberto. 16:01 Hillary Clinton domani in Cile Domani il segretario di Stato americano Hillary Clinton si recherà a Santiago nell'ambito della sua missione che toccherà cinque Paesi dell'America Latina, la settimana prossima. La Clinton lascerà Washington stasera per partecipare domattina alla cerimonia d'insediamento del nuovo presidente dell'Uruguay, Josè Mujica. Quindi, sempre domani, volerà a Santiago del Cile, dove ricorderà le offerte di aiuto che gli Usa intendono dare in seguito al sisma. 15:48 Giappone, lo tsunami passa senza danni Lo tsunami scatenato dal sisma cileno raggiunge le coste del Giappone tagliando tutto il Pacifico come in occasione del terremoto del 1960 a Valdivia, sempre in Cile: questa volta l'onda anomala non si abbatte con la potenza di un'altezza di 3 metri sulle coste del Sol Levante, ma si ferma a quota 1,2 nel porto di Kuji 15:32 Case di legno distrutte galleggiano in mare Ci sono abitazioni di legno che galleggiano di fronte alla cittadina balneare di Dichato, non lontano da Concepcion, dopo lo tsunami che ha invaso le strade della cittadina. Lo ha raccontato oggi un reporter della radio Bio Bio che è riuscito a raggiungere la cittadina costiera malgrado le interruzioni alle vie di accesso 15:09 Cile, al via i soccorsi organizzati A poco più di 24 ore dal sisma cominciano a organizzarsi i soccorsi alla popolazione terremotata: il primo obiettivo è quello di aiutare le persone rimaste intrappolate sotto le macerie, il cui numero è ancora indefinito. Il tentativo è in corso anche a Concepcion, dove ci sarebbero oltre cento persone sotto le rovine di un edificio di 14 piani crollato. 14:38 La Farnesina: "Consolato italiano a Concepcion è operativo" E' tornato operativo, dopo l'interruzione di ieri, il Consolato onorario italiano di Concepcion, la città più danneggiata dal sisma, dove risiedono 500 italiani. Lo si è appreso da fonti della Farnesina 14:20 Sindaco Concepcion conferma: 100 sepolti sotto palazzo Il sindaco della città cilena di Concepcion, Jacqueline van Rysselberghe, conferma che sono un centinaio le persone rimaste sepolte sotto le macerie di un condominio di 14 piani crollato in seguito alla scossa di terremoto di ieri mattina. Van Rysselberghe ha precisato che i soccorritori stanno lottando contro il tempo per trarre in salvo i sopravvissuti. 14:13 Codelco riapre la miniera 'El Teniente' La cilena Codelco, la più grande impresa di rame del mondo, riprenderà in serata le proprie operazioni nel complesso di El Teniente. Lo ha detto il responsabile della miniera aggiungendo che le strade verso il porto di San Antonio, da cui partono le esportazioni, sono in buone condizioni. 14:04 Cile, nuova scossa da 6,1 gradi Richter Una nuova forte scossa di assestamento di magnitudo 6,1 della scala Richter è stata avvertita nella zona centrale del Paese. La scossa - avvertita anche in Argentina - aveva come epicentro la regione di O'Higgins e ha provocato alcuni crolli negli edifici già gravemente danneggiati ieri. 14:00 Saccheggi, la polizia risponde La polizia con i lacrimogeni per disperdere le persone che si erano accalcate con l'intento di saccheggiarlo. Le autorità locali temono che fenomeni di questo tipo possano continuare a verificarsi soprattutto con sopraggiungere della notte. 13:45 Saccheggi a Concepcion Saccheggi stanno avvenendo a Concepcion, la città cilena più vicina all'epicentro del sisma che ha colpito il paese sudamericano. 13:34 Nuovi crolli a Talca e Concepcion La scossa di pochi minuti fa ha provocato danni e crolli di edifici già in stato precario a Talca e Concepcion. Lo hanno reso noto testimoni citati dall'emittente Bio-Bio, precisando che la scossa è stata sentita chiaramente anche a Valparaiso e in tutti i centri colpiti dal terremoto e maremoto di ieri 13:14 Giappone, tsunami con onde fino a quasi un metro e mezzo Lo tsunami causato dal sisma cileno ha raggiunto le coste del Giappone con un'onda anomala massima di 1,2 metri alle ore 15.49 (le 7.49 in Italia), nel porto di Kuji della prefettura di Iwate, in base alle rilevazioni della Japan metereological agency (Jma). Mentre dal vicino comune di Otsuchi hanno riferito di un'onda di circa 1,45 metri. Per il resto, sono state segnalate onde di valore medio di poche decine di centimetri, ad eccezione di un altro picco, pari a un metro, nel porto di Sendai, nella prefettura di Miyagi. 13:07 Concepcion, l'edificio crollato era nuovo e di 14 piani L'edificio a Concepcion, praticamente nuovo e alto 14 piani, si è sgretolato, seppellendo sotto le macerie gli occupanti. Sabato le squadre di soccorso al lavoro nella città sulle rive del Pacifico, 500 chilometri a sud di Santiago del Cile, avevano recuperato ventidue persone vive e vari cadaveri, ma non non è chiaro quante persone abitassero il palazzo. 12:54 Sono 110 le scosse di assestamento da ieri Sono salite a 110 le scosse di assestamento rilevate dall'istituto geofisico statunitense (Usgs) in Cile da ieri: l'ultimo sisma ha avuto una magnitudo 6.2 - dopo una prima rilevazione a 6.1. - ed è stato localizzato nell'entroterra, a ridosso della Cordigliera delle Ande, nei pressi della località di San Fernando. Le 110 scosse hanno avuto tutte una magnitudo Richter superiore a 4.5, e si sono verificate in una fascia estesa su 500 km. L'ultima di magnitudo superiore a 6.0 era stata registrata circa 14 ore fa 12:36 La scossa è di magnitudo 6.1 Richter L'istituto geofisico statunitense (Usgs) ha rilevato una nuova scossa di magnitudo 6.1 Richter a 63 km da Talca e 181 dalla capitale del Cile, Santiago. Si tratta di una stima preliminare. 12:35 Nuova forte scossa a Santiago Una forte scossa ha fatto vacillare alcuni palazzi di Santiago, in Cile. Lo riferiscono testimoni sul posto. 12:33 Concepcion, un centinaio di persone intrappolate sotto un palazzo Un centinaio di persone sono intrappolate sotto le macerie di un edificio a Concepcion. Lo ha annunciato il sindaco della città 11:51 Il Papa invoca la solidarietà internazionale per il Cile Una preghiera per le vittime e un appello a non far mancare "la solidarietà di tanti, in particolare delle organizzazioni ecclesiali" ai terremotati del Cile, sono giunti da Papa Benedetto XVI. "Il mio pensiero - ha detto dopo l'Angelus - va al Cile e alle popolazioni colpite dal terremoto, che ha causato numerose perdite in vite umane e ingenti danni". "Sono sicuro - ha concluso - che non verrà a mancare la solidarietà" 11:51 La Federcalcio annulla amichevoli del 3 marzo A causa del terremoto che ha colpito il Cile, la Federcalcio ha deciso di annullare le due amichevoli che la nazionale avrebbe dovuto giocare il 3 marzo allo Estadio Monumental di Santiago, contro Costa Rica e Corea del Nord. L'organismo calcistico cileno ha già informato le altre due Federazioni del rinvio delle gare per causa di forza maggiore. 10:42 Allarme tsunami cessato per tutti i paesi L'allarme tsunami, che era stato emanato subito dopo il potente sisma che ha fatto tremare il Cile, è stato cancellato per tutti i Paesi. Lo hanno reso noto le autorità statunitensi. 10:37 Frattini: "Fondamentale coordinamento europeo" Gli aiuti italiani verso il Cile colpito dal terremoto partiranno non appena "vi sarà un coordinamento europeo che, ancora una volta, sarà fondamentale per non creare confusione". Lo ha ribadito il ministro degli Esteri, Franco Frattini, in un'intervista al Gr Rai. 10:36 Frattini: "Pronti a far partire soccorsi" "L'Unità di crisi della Farnesina è pronta a far partire un meccanismo di soccorso quando lo chiederà lo Stato cileno". Lo ha detto il ministro degli Esteri, in un'intervista al Gr Rai, in merito gli aiuti per il terremoto nel Paese sudamericano. 10:35 Bachelet: "Due milioni le persone coinvolte" Secondo la presidente Michelle Bachelet, che ha rivolto un appello ai suoi connazionali perchè si facciano forza, sono due milioni le persone coinvolte nella catastrofe, almeno 7 le regioni colpite. Ma secondo il governo, il più devastante terremoto subito dal Cile negli ultimi trent'anni è stato "un sisma di proporzioni storiche". 09:46 Banca Mondiale e Fmi offrono aiuto al Cile La Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale hanno offerto il loro aiuto al Cile, dopo il violento terremoto che ha colpito il Paese. "Il nostro pensiero va al popolo cileno in queste ore difficili. La Banca mondiale - ha dichiarato in un comunicato il presidente Robert Zoellick - è pronta a sostenere il governo cileno nei modi che riterrà più opportuni" Rivolgendo le "più sincere condoglianze al popolo cileno", il direttore generale del FMI, Dominique Strauss-Kahn, ha indicato che il Fondo è "pronto ad aiutare il governo cileno". 09:27 In Cile novantanovesima scossa in 24 ore La terra trema ancora in Cile: l'ultima scossa, registrata dall'istituto geofisico statunitense (Usgs), è stata pari ad una magnitudo di 5.1 Richter. Si tratta della 99/a scossa nelle 24 ore dalla prima di magnitudo 8.8 delle 3:34 locali di ieri (le 7:34 in Italia) 09:23 Tsunami, gravi danni e 5 morti in Cile Lo tsunami nella notte ha colpito la costa centrale cilena, abbattendosi sul porto di Talcahuano, trascinando barche, pescherecci e container sulla terraferma. In precedenza aveva investito l'arcipelago cileno di Juan Fernandez, provocando almeno cinque morti e diversi dispersi sull'isola di Robinson Crusoe. 09:19 Russia, cessato allarme tsunami Le autorità della Kamchakta hanno dichiarato il cessato allarme per lo tsunami dopo che una serie di piccole onde provocate dal terremoto scatenatosi ieri in Cile si sono infrante senza provocare apparenti danni sulla costa della penisola nell'estremo oriente della Russia. Lo ha reso noto una portavoce del Ministero russo per le emergenze. 09:17 Giappone, onde di 1,2 metri per lo tsunami Lo tsunami generato dal sisma cileno ha toccato finora in Giappone il massimo di 1,2 metri nel porto di Kuji, prefettura di Iwate a circa 500 chilometri a nord di Tokyo. Lo riferisce la Jma, l'agenzia nipponica competente su tsunami e terremoti, ricordando che l'area interessata era tra quelle più a rischio, con l'allerta tsunami "fino a tre metri o di piu". 09:17 Giappone, evacuate 320.000 persone Le autorità nipponiche hanno disposto l'evacuazione di oltre 320.000 persone nel nord del Paese, a causa dell'arrivo dello tsunami. Lo riferisce l'agenzia Kyodo, secondo cui i provvedimenti hanno interessato le prefetture di Aomori, Iwate e Miyagi, che nel complesso contano una popolazione di poco superiore ai 5 milioni di abitanti, in base agli ultimi dati disponibili. 09:16 Il centro più colpito è Concepcion Il centro più colpito è Concepcion, città costiera di 200.000 abitanti posta circa 500 chilometri a sud di Santiago. Qui sono crollati diversi palazzi e alcuni incendi devastanti. Molto pesante la situazione anche nella provincia di Maule, nella zona dell'epicentro, dove i morti sono almeno un'ottantina e dove il ministero della sanità Julio Montt ha descritto la situazione evocando "scenari danteschi". Due morti anche in Argentina. 09:15 Protezione civile: almeno 300 morti La direttrice della Protezione civile cilena ha annunciato un bilancio ufficiale di oltre 300 morti, 15 dispersi e di almeno due milioni di persone sinistrate.
Voci e mail di nostri connazionali dal Sudamerica per raccontare il sisma Jimenez, centrocampista cileno del Parma, riferisce l'esperienza della sua famiglia Testimonianze di italiani dal terremoto "I palazzi di Santiago hanno retto bene" Sono tutti salvi gli operai Astaldi del cantiere della zona di Chacayes Testimonianze di italiani dal terremoto "I palazzi di Santiago hanno retto bene" Una donna davanti alle rovine della sua casa a Talca, Cile Arrivano le prime voci dai luoghi del terremoto in Cile e nei paesi vicini. Il racconto di Alice Musumeci descrive un paese che subisce una frattura complicata nei trasporti e nelle comunicazioni. " Sto scrivendo dal Nord del Cile , dalla città di Antofagasta, che fortunatamente è rimasta al margine dalle zone critiche del terremoto. Stiamo seguendo con attenzione le informazioni che stanno dando riguardo allo sviluppo della situazione. Purtroppo di ora in ora stanno aumentando le vittime, però i danni principali sono strutturali: ci sono interruzioni lungo le autostrade attorno a Santiago e lo stesso areoporto della città è chiuso per gravi danni nel terminal di partenza dei voli nazionali e internazionali". Arrivare e partire dal Cile è al momento impossibile. "Attualmente tutti i voli in arrivo sono dirottati su altre città sudamericane. Ancora molte zone del centro del paese sono senza elettricità e senza acqua potabile e ci sono difficolta'di comunicazione". INVIATECI LE VOSTRE TESTIMONIANZE E SEGNALAZIONI Andrea Pibiri riporta dalla vicina Cordoba, Argentina. Le scosse di sono sentite anche là. "Ci siamo svegliati in piena notte per il rumore degli oggetti che sbattevano contro i muri ripetutamente", racconta Pibiri. "Il palazzo non smetteva di oscillare, mentre fuori tutto sembrava normale. Alcune ore prima tutti i cani del vicinato hanno abbaiato a lungo e senza ragione". Paolo G. Calisse da Santiago, da dove giungono notizie di crolli nel centro storico, racconta: "Non è vero che ci sono palazzi crollati a Santiago e la luce c'è (questo messaggio passa attraverso l'internet del mio appartamento). Questo perché tutti i palazzi sono antisismici. Vivo a Santiago da 10 giorni. Alle 3 e 20 ero sveglio. La luce è andata via perché un sistema automatico stacca la corrente al primo allarme in tutto il Paese. 30 secondi dopo il palazzo di 12 piani dove abito ha cominciato a tremare. Sono rimasto a letto ma poi quando ha cominciato a scuotere violentemente e le cose a cadere mi sono alzato dal letto e sono uscito (in mutande, ma con la camicia in mano...). Il corridoio era illuminato perché ogni palazzo è dotato di un gruppo elettrogeno indipendente, ma la stanza no e non trovavo i pantaloni. Sono sceso, erano tutti molto calmi. Siamo rimasti nell'ingresso perché il portiere impediva di uscire per timore che si staccassero pezzi di intonaco dai balconi della facciata. La scossa è durata 2 minuti e mezzo. Era veramente forte ma il palazzo e quelli accanto (alti fino a 20 metri) non presentano danni di sorta. E' incredibile cosa si può fare con una buona prevenzione. Sono rimasto fuori. Appena possibile sono risalito e mi sono vestito del tutto e sono andato a fare un giro per il quartiere con un amico. Erano tutti per strada ma perfettamente calmi. Molta gente scherzava, alcuni sono andati a dormire nei parchi. Stamattina ho fatto un giro del quartiere. Sono tutti palazzi altissimi che hanno resistito quasi completamente. Solo piccoli danni. La terra continua a tremare ogni tanto (...) Mentre vi scrivo questa riga è arrivata l'ennesimo aftershock... Il governo e l'informazione si stanno comportando seriamente. Le prime dichiarazioni della Bachelet e del suo governo non sono né miracolistiche né autoincensanti ma tecniche e molto precise. I servizi della città sono tutti chiusi a Santiago in attesa di una verifica totale. La situazione è molto peggiore a Conception dove la forza del sisma in termini di energia è 125 volte quella di L'Aquila (anche se il confronto non va fatto solo in termini di energia).
Sempre da Santiago, ecco Emanuela Mameli: "Sono arrivata da un mese per svolgere il Servizio Civile Volontario internazionale. La scossa è stata forte e prolungata, in più essendo al 10° piano credo si sia sentita amplificata. Si son splancate porte, le ante degli armadi ma nessun danno grave fortunatamente. Nella zona di Providencia la situazione ora è molto calma a parte l'assalto a supermercati e negozi di generi alimentari. L'edificio dove vivo di 22 piani non ha subito danni, a parte qualche calcinaccio caduto. Dopo la scossa è mancata l'elettricità fino alle 9 del mattino ma il palazzo non è stato evacuato e credo che molti siano tornati a dormire, la metro sembra funzionare bene e l'elettricità egli alti servizi (come internet vedete) vengono presto ripristinati. Un pensiero va chi non è stato così fortunato!". Dario Galli, anche lui da Santiago descrive una situazione tutto sommato tranquilla: "La vita segue quasi normale in molti quartieri della capitale cilena. I danni strutturali agli edifici sono limitati ed i servizi fondamentali (acqua, elettricità, gas) sono stati riattivati entro alcune ore dal sisma. Le comunicazioni si fanno ogni ora meno congestionate; internet e telefoni hanno ripreso a funzionare. Molte strade urbane sono praticabili ed alcune attività hanno riaperto nel pomeriggio. Alcune arterie maggiori risultano interrotte o danneggiate, soprattutto in presenza di viadotti. Il trasporto pubblico di superficie è irregolare e la metropolitana è chiusa. Continuano le scosse di assestamento ma non destano particolare preoccupazione: il Cile ha grande attività sismica e la popolazione è abituata a scosse di entità ridotta come quelle che stanno seguendo l'evento principale. Da alcune ore non si sentono più esplosioni ne sirene". Testimonianze di italiani dal terremoto "I palazzi di Santiago hanno retto bene" Si verificano i danni al palazzo della Moneda, sede del governo a Santiago
Ed ecco la testimonianza di Flavio Belloli. Anche secondo Belloli la situazione è migliore di quanto descritto dai media: "Vivo a Santiago da piú di tre anni. Dopo il terremoto ho cercato immediatamente di mettermi in contatto con la mia famiglia in Italia, cosa che mi è riuscita solo verso le 10 del mattino, più di sei ore dopo. Erano ovviamente preoccupatissimi anche perché, mi hanno detto che i media in Italia parlavano di una vera e propria apocalisse qui a Santiago. Per quello che posso raccontarvi, qui nel settore orientale della cittá (Comuna di Las Condes) i danni che ho potuto osservare sono stati del tutto minori: nessun crollo o danni gravi a nessuna delle strutture che ho potuto osservare oggi pomeriggio durante una lunga passeggiata dalle parti de El Golf. Direi che il 95% degli esercizi commerciali oggi è rimasto chiuso, mentre erano disponibili farmacie e stazioni di servizio. Dopo le quattro del pomeriggio i pochi negozi di alimentari aperti giá non avevano quasi più niente da vendere". Oscar Tabilo manda il suo racconto da Ovalle: "Noi viviamo nella IV regione del Cile. Qui a Ovalle il terremoto di questa notte non è stato solo forte ma anche molto lungo. Abbiamo capito che era molto forte ma di notte non si poteva avere un'idea precisa di ciò che stava succedendo: funzionava solo una radio, nessun altro mezzo di comunicazione era in funzione ed è mancata la luce. Per molte ore è stato difficile comunicarsi con parenti e amici. La costa Cilena è molto colpita anche se non c'è stato un vero e proprio tsunami ma una mareggiata molto forte ed il mare è entrato ed ha distrutto molti ristoranti a Concepcion. Nella IV regione del Cile vivono molti italiani ma qui stiamo tutti bene, solo una donna cilena ha avuto un infarto ed è morta. La terra si è aperta le autostrade sono distrutte in molti punti; il 95% delle case nella zona dell'epicentro sono distrutte o danneggiate dal sisma. Mancano i servizi di base: acqua, luce comunicazioni con molte parti delle regioni. Palazzi nuovi di oltre 5 piani, dove le imprese costruttrici hanno speculato sui materiali sono venuti giù come castelli di carta mentre case di fango costruite più di 50 anni fa hanno retto molto meglio. Carlos Senzacqua Munizaga scrive dalla capitale e racconta l'alba del secondo giorno: "Grazie per questo spazio. Anche stamattina ce stata una scossa potente. Intere zone della cittá sono senza luce, acqua e gas. I mezzi di trasporto pubblico riprendono piano piano a funzionare. Per fortuna la maggior parte delle costruzioni sono antisismiche e per strada non si vedono devastazioni come ad Haiti. Il problema vero e nel Sud, intere zone sono senza comunicazione. Mancano acqua, luce, gas. Tante le case crollate nelle zone rurali. A Concepción rimangono ancora 100 persone circa intrappolate sotto un palazzo. Purtroppo non mancano i sciacalli, ci sono saccheggi nei supermercati e nei negozi di elettrodomestici. L'esercito e le forze dell'ordine non intervengono nella maggior parte dei casi, specialmente se si tratta di cibo, i magazzini dei supermercati sono aperti e la gente prende tutto quello che puó portare via. C'è una grande discussione sul ruolo che dovrebbero svolgere le forze armate in questo senso. Il governo della presidente Bachelet sembra contrario alla dislocazione delle forze per ripristinare l'ordine nelle zone piu colpite. Intanto c'è una importante presenza dei militari del genio nel ripristino di strade e autostrade". Spaventoso il racconto di Enrique Becerra da Santiago: "Le notizie parlano di piú di 90 morti, il Festival della canzone di Viña del Mar è stato sospeso, crollati diversi palazzi e i ponti dell'autostrada Amerigo Vespucci. Ancora molte difficoltá, per le comunicazioni. E' quasi impossibile parlare col cellulare. Il governo chiede di non uscire in macchina e di restare in casa. La principale autostrada che collega Santiago con sud ha subito gravi danni". Una testimonianza da Valdivia viene attraverso signora Liliana Salvato: "Mia sorella Michela è riuscita a telefonarci due ore fa dalla città di Valdivia, loro stanno tutti bene. Gli edifici hanno retto bene, per quello che ha potuto vedere, ovviamente in casa tutto si è rotto. La scossa è stata davvero molto forte. Lì i terremoti "normali" li chiamano tremori, questo è stato davvero forte, e aumentava di intensità con il passare dei secondi. L'elettricità e i telefoni non funzionano, per questo comunicare è molto difficile. La maggior parte delle case è a un piano e di legno, e i palazzi costruiti con norme antisismiche". Gabriella De Angelis è da un mese a Santiago. E' in Cile per studiare proprio i terremoti per la sua tesi dottorale: "Ma ció che non potevo immaginare era di viverne uno in prima persona! In questo momento sono a Santiago. Questa notte mi trovavo in una discoteca quando all'improvviso ha iniziato a muoversi il pavimento e di li a poco la gente si è messa a correre verso le uscite e ad urlare. Sono stati momenti di puro panico. La corrente é andata via subito e le strade erano piene di gente. Le repliche sono state numerose, ancora adesso la terra trema anche se con intensitá lieve. Da qualche ora é tornata la corrente anche se é ancora molto difficile comunicare telefonicamente all'interno del Cile praticamente impossibile con l'Italia. Leggo i giornali italiani e vorrei tranquillizzare i parenti e gli amici dicendo che, fatta eccezione per alcune zone, in generale gli edifici sono ben costruiti a livello antisismico e hanno resistito bene alla scossa". Guillermo del Pedregal racconta: "Sono studente e abito a Santiago... nel mio comune, Las Condes, la luce si é spenta secondi prima del terremoto. Ero a casa dei miei amici a prendermi una birra, siamo usciti al balcone a guardare la cittá spenta e secondi dopo la terra si é sconvolta. Siamo andati verso i posti sicuri dell'appartamento. Il mio appartamento, dove abito con altri amici, é rimasto distrutto con danni gravi. A noi non é capitato niente di terribile, nel senso che stiamo bene fisicamente. Mio cugino, che abita a Concepción, ha perso il suo appartamento e il suo negozio. Il tetto della casa della mia sorella, a Curacaví, é caduto sul letto subito dopo che loro si sono alzati per svegliare i miei nipoti. La distruzione che si vede nei telegiornali é impressionante. La situazione a Talca, cittá dove ho vissuto per un paio d'anni e dove abitano molti amici, é rimasta distrutta. Molti di loro hanno perso negozi e parti delle loro case. Non hanno acqua, luce, gas e le rete telefoniche è permanentemente occupata. E' molto difficile comunicare. Comunque, c'é tranquillitá (relativa nella catastrofe) e collaborazione fortissima! Antonieta Vega: Io abito a Santiago, sono italiana. Il terremoto è stato lunghissimo e in realtà sono stata molto fortunata perché il palazzo dove abito ha resistito molto bene. L'immagine dei giornali non si possono credere, c'è molta paura, palazzi a autostrade crollate.... non abbiamo potuto continuare a dormire, senza acqua, senza elettricità e con molta paura.... Piano piano la situazione in Santiago sta tornando alla normalità. L'altre città, Concepción, Talca e Temuco sono senza elettricitá e senza acqua, la situazione è bruttissima. Sono state più di 60 scosse di più di 5 gradi Richter... A Constitución, un paesino vicino alla costa si può parlare anche di maremoto, l'acqua ha distrutto molto. Non so che più dire... forza Cile". "E' stata una cosa veramente impressionante, anche perchè tutto è successo nel cuore della notte". E' ancora scossa Silvia Bartolini, presidente della consulta degli Emiliano-romagnoli nel mondo raggiunta dall'Ansa nell'albergo di Santiago del Cile dove è arrivata ieri e dove ha trascorso la notte. A parte qualche calcinaccio staccatosi dalle mura dell'hotel e qualche tubatura che non ha retto all'impatto della scossa, Bartolini ha riferito che, perlomeno, nell'albergo dove si trova non si registrano grandi danni. "Da circa un'oretta è tornata la luce, mentre continuiamo ad avere problemi con le linee telefoniche", ha detto ancora la testimone. Silvia Bartolini si trova a Santiago del Cile per una riunione dei giovani Emiliano-romagnoli nel mondo. Un centinaio di ragazzi che dovrebbero raggiungerla nella capitale cilena tra oggi e domani. "Dobbiamo verificare l'agibilità degli aeroporti e valutare se sia il caso di far partire quelli che ancora si trovano in Italia", ha detto Bartolini. Chiunque avesse notizie, o volesse inviare messaggi, racconti, o segnalazioni può scrivere a questo indirizzo
(27 febbraio 2010) Tutti gli articoli di Esteri
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L'UNITA' per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.unita.it2010-03-01 Cile, terremoto devastante: settecento morti Si scava fra le macerie in tutto il Cile a due giorni dal terremoto di 8,8 gradi Richter, che è stato seguito da uno sciame di scosse di assestamento - 71 alla mezzanotte italiana - che hanno toccato anche la magnitudo di 6,9. la direttrice della Protezione civile cilena ha annunciato un bilancio ufficiale di oltre 700 morti, 15 dispersi e di almeno due milioni di persone sinistrate. Il centro più colpito è Concepcion, città costiera di 200.000 abitanti posta circa 500 chilometri a sud di Santiago. Qui sono crollati diversi palazzi e alcuni incendi devastanti. Molto pesante la situazione anche nella provincia di Maule, nella zona dell'epicentro, dove i morti sono almeno un'ottantina e dove il ministero della sanità Julio Montt ha descritto la situazione evocando "scenari danteschi". Due morti anche in Argentina. Il previsto tsunami ha colpito la costa centrale cilena, abbattendosi sul porto di Talcahuano, trascinando barche, pescherecci e container sulla terraferma. In precedenza aveva investito l'arcipelago cileno di Juan Fernandez, provocando almeno cinque morti e diversi dispersi sull'isola di Robinson Crusoe. Lo tsunami ha viaggiato attraverso tutto il Pacifico. Mattinata di grande paura alle Hawaii, dove l'allarme è scattato all'alba e dove il governatore ha dichiarato lo stato emergenza ma alla fine le onde anomale si sono rivelate ben poca cosa e l'allerta è stata revocata. Nel sud del Pacifico, lo tsunami ha investito la Polinesia francese con onde alte circa due metri alle isole Marchesi, causando lievi danni. L'onda anomala ha raggiunto le coste del Giappone con un impatto debole: l'onda registrata nell'arcipelago di Ogasawara, oltre mille chilometri a sud di Tokyo in pieno Pacifico, ha toccato i 10 centimetri di altezza. L'allarme interessa anche l'estremo oriente della Russia, in particolare le isole Curili, le isole Sakhalin e la penisola del Kamchakta. Mai così, mai. "Mai nella mia vita". "Sembrava la fine del mondo". Un minuto di terrore allo stato puro, un boato sordo e un crescendo di sussulti della terra, un’accelerazione che sembrava non dovesse finire: sempre più forte, sempre più spaventosa. Anche in un paese abituato a convivere con i terremoti come il Cile, la scossa che alle 3,34 di ieri ha fatto tremare la terra ha pochi precedenti: 8,8 della scala Richter, infinitamente più potente di quello che ha colpito l’Aquila, mille volte più temibile del sisma di Haiti. Ci sono crolli, strade e ponti interrotti, il sistema di comunicazioni compromesso. Il bilancio delle vittime per ora è di oltre 700 morti, le più colpite le città di Concepcion e Talca, la regione del Maule, non lontano dall’area flagellata nel 1960 dal più devastante terremoto del pianeta: 9,5 di magnitudo. A Concepcion, dove si trova una comunità di 500 italiani, è crollato un palazzo di 15 piani e un centinaio di persone sono rimaste intrappolate sotto alle macerie. Un incendio è scoppiato nella facoltà di chimica dell’università. "Si vedono le fiamme, una nube nera si alza nel cielo". L’ospedale locale è stato evacuato, altri nella stessa regione hanno subito crolli parziali. La popolazione si è messa in fuga verso l’entroterra, temendo un possibile maremoto, le onde hanno colpito il vicino porto di Constitucion. L’epicentro del sisma è stato localizzato nel Pacifico, ad una profondità di 35 chilometri e ad un centinaio di distanza dalla costa. Immediato l’allarme tsunami, il primo dal 1964 esteso a tutta l’area del Pacifico. Un’ondata alta una quindicina di metri ha investito l’arcipelago di Juan Fernandez, dove si trova l’isola di Robinson Crusoe: l’acqua è arrivata fino a metà del centro abitato, tre archeologici francesi risultano dispersi. Per ieri notte si attendeva l’arrivo dello tsunami alle Hawaii, in allerta già da ore: ad attenderla le telecamere dei network tv, mentre Obama ha seguito l’evolversi della situazione nella situation room. Prima ad essere investita dalle onde di tsunami è stata la costa cilena. A Talcahuano, vicino a Concepcion, racconta una testimone a radio Bio Bio, il mare è salito per dieci isolati. "Non c’è più acqua né elettricità". Sulle isole di Pasqua la popolazione è stata messa al riparo nelle terre alte. Una scossa interminabile e a seguire uno sciame potentissimo che si è riverberato anche nei paesi vicini - in Argentina sono stati persino evacuati degli edifici. Nella capitale Santiago - a 320 chilometri dall’epicentro - luce e comunicazioni sono saltate per molte ore, ci sono edifici lesionati, l’aeroporto ha subito danni seri ed è stato chiuso. Le scarne testimonianze che arrivano da un paese letteralmente spezzato dal sisma - sono saltati gli snodi autostradali che collegano il nord e il sud del Cile - ripercorrono le poche decine di secondi del sisma in due parole. "Mai così". "In quel minuto e mezzo di terrore ho pensato che sarei morto: era come se un mostro gigantesco mi stesse per inghiottire", ha raccontato da Santiago il tecnico italo-brasiliano Felipe Spiandorin. La presidente Michelle Bachelet sin dalle prime ore ha sorvolato le località più colpite e ha coordinato gli aiuti. È stato dichiarato lo stato di catastrofe, ma non c’è stato per ora un appello alla solidarietà internazionale. Il presidente Obama ha offerto il suo aiuto, il Pentagono con un messaggio su Twitter ha dato la sua disponibilità. Difficile avere un quadro delle esatte proporzioni della tragedia, la rete di telecomunicazioni è collassata. "Qui è crollato tutto, siamo abituati ai terremoti ma uno così non lo avevo mai visto", è la testimonianza di Antonio Faundes, direttore del quotidiano "El centro", da Talca: impossibile una stima delle vittime. Secondo notizie rilanciate via Twitter 265 detenuti del carcere locale sarebbero fuggiti. 50.000 italiani: In Cile vivono circa 50.000 italiani, ma al momento la Farnesina non ha notizie di vittime. Hillary Clinton Nonostante il terremoto che ha colpito il Cile, il segretario di Stato americano Hillary Clinton si recherà a Santiago nell'ambito della sua missione che toccherà cinque paesi dell'America Latina, la settimana prossima. La Clinton lascerà Washington stasera per partecipare domattina alla cerimonia d'insediamento del nuovo presidente dell'Uruguay, Josè Mujica. Quindi, sempre domani, volerà a Santiago del Cile, dove ricorderà le offerte di aiuto che gli Usa intendono dare in seguito al sisma. Poi sarà in Brasile dove ribadirà le ragioni americane a favore di nuove sanzioni ai danni dell'Iran per stoppare il suo programma di proliferazione nucleare. Il Brasile è uno dei paesi con diritto di voto in Consiglio di Sicurezza Onu e potrebbe esprimere riserve sull'imposizione di nuove misure economiche contro Teheran. Infine Hillary Clinton visiterà il Costarica e il Guatemala. 28 febbraio 2010
2010-02-28 Cile, terremoto devastante: centinaia di morti di Marina Mastrolucatutti gli articoli dell'autore Si scava fra le macerie in tutto il Cile a circa 24 ore dal terremoto di 8,8 gradi Richter, che è stato seguito da uno sciame di scosse di assestamento - 71 alla mezzanotte italiana - che hanno toccato anche la magnitudo di 6,9. la direttrice della Protezione civile cilena ha annunciato un bilancio ufficiale di oltre 400 morti, 15 dispersi e di almeno due milioni di persone sinistrate. Il centro più colpito è Concepcion, città costiera di 200.000 abitanti posta circa 500 chilometri a sud di Santiago. Qui sono crollati diversi palazzi e alcuni incendi devastanti. Molto pesante la situazione anche nella provincia di Maule, nella zona dell'epicentro, dove i morti sono almeno un'ottantina e dove il ministero della sanità Julio Montt ha descritto la situazione evocando "scenari danteschi". Due morti anche in Argentina. Il previsto tsunami ha colpito la costa centrale cilena, abbattendosi sul porto di Talcahuano, trascinando barche, pescherecci e container sulla terraferma. In precedenza aveva investito l'arcipelago cileno di Juan Fernandez, provocando almeno cinque morti e diversi dispersi sull'isola di Robinson Crusoe. Lo tsunami ha viaggiato attraverso tutto il Pacifico. Mattinata di grande paura alle Hawaii, dove l'allarme è scattato all'alba e dove il governatore ha dichiarato lo stato emergenza ma alla fine le onde anomale si sono rivelate ben poca cosa e l'allerta è stata revocata. Nel sud del Pacifico, lo tsunami ha investito la Polinesia francese con onde alte circa due metri alle isole Marchesi, causando lievi danni. L'onda anomala ha raggiunto le coste del Giappone con un impatto debole: l'onda registrata nell'arcipelago di Ogasawara, oltre mille chilometri a sud di Tokyo in pieno Pacifico, ha toccato i 10 centimetri di altezza. L'allarme interessa anche l'estremo oriente della Russia, in particolare le isole Curili, le isole Sakhalin e la penisola del Kamchakta. Mai così, mai. "Mai nella mia vita". "Sembrava la fine del mondo". Un minuto di terrore allo stato puro, un boato sordo e un crescendo di sussulti della terra, un’accelerazione che sembrava non dovesse finire: sempre più forte, sempre più spaventosa. Anche in un paese abituato a convivere con i terremoti come il Cile, la scossa che alle 3,34 di ieri ha fatto tremare la terra ha pochi precedenti: 8,8 della scala Richter, infinitamente più potente di quello che ha colpito l’Aquila, mille volte più temibile del sisma di Haiti. Ci sono crolli, strade e ponti interrotti, il sistema di comunicazioni compromesso. Il bilancio delle vittime per ora è di oltre 400 morti, le più colpite le città di Concepcion e Talca, la regione del Maule, non lontano dall’area flagellata nel 1960 dal più devastante terremoto del pianeta: 9,5 di magnitudo. A Concepcion, dove si trova una comunità di 500 italiani, è crollato un palazzo di 15 piani e un centinaio di persone sono rimaste intrappolate sotto alle macerie. Un incendio è scoppiato nella facoltà di chimica dell’università. "Si vedono le fiamme, una nube nera si alza nel cielo". L’ospedale locale è stato evacuato, altri nella stessa regione hanno subito crolli parziali. La popolazione si è messa in fuga verso l’entroterra, temendo un possibile maremoto, le onde hanno colpito il vicino porto di Constitucion. L’epicentro del sisma è stato localizzato nel Pacifico, ad una profondità di 35 chilometri e ad un centinaio di distanza dalla costa. Immediato l’allarme tsunami, il primo dal 1964 esteso a tutta l’area del Pacifico. Un’ondata alta una quindicina di metri ha investito l’arcipelago di Juan Fernandez, dove si trova l’isola di Robinson Crusoe: l’acqua è arrivata fino a metà del centro abitato, tre archeologici francesi risultano dispersi. Per ieri notte si attendeva l’arrivo dello tsunami alle Hawaii, in allerta già da ore: ad attenderla le telecamere dei network tv, mentre Obama ha seguito l’evolversi della situazione nella situation room. Prima ad essere investita dalle onde di tsunami è stata la costa cilena. A Talcahuano, vicino a Concepcion, racconta una testimone a radio Bio Bio, il mare è salito per dieci isolati. "Non c’è più acqua né elettricità". Sulle isole di Pasqua la popolazione è stata messa al riparo nelle terre alte. Una scossa interminabile e a seguire uno sciame potentissimo che si è riverberato anche nei paesi vicini - in Argentina sono stati persino evacuati degli edifici. Nella capitale Santiago - a 320 chilometri dall’epicentro - luce e comunicazioni sono saltate per molte ore, ci sono edifici lesionati, l’aeroporto ha subito danni seri ed è stato chiuso. Le scarne testimonianze che arrivano da un paese letteralmente spezzato dal sisma - sono saltati gli snodi autostradali che collegano il nord e il sud del Cile - ripercorrono le poche decine di secondi del sisma in due parole. "Mai così". "In quel minuto e mezzo di terrore ho pensato che sarei morto: era come se un mostro gigantesco mi stesse per inghiottire", ha raccontato da Santiago il tecnico italo-brasiliano Felipe Spiandorin. La presidente Michelle Bachelet sin dalle prime ore ha sorvolato le località più colpite e ha coordinato gli aiuti. È stato dichiarato lo stato di catastrofe, ma non c’è stato per ora un appello alla solidarietà internazionale. Il presidente Obama ha offerto il suo aiuto, il Pentagono con un messaggio su Twitter ha dato la sua disponibilità. Difficile avere un quadro delle esatte proporzioni della tragedia, la rete di telecomunicazioni è collassata. "Qui è crollato tutto, siamo abituati ai terremoti ma uno così non lo avevo mai visto", è la testimonianza di Antonio Faundes, direttore del quotidiano "El centro", da Talca: impossibile una stima delle vittime. Secondo notizie rilanciate via Twitter 265 detenuti del carcere locale sarebbero fuggiti. 50.000 italiani: In Cile vivono circa 50.000 italiani, ma al momento la Farnesina non ha notizie di vittime. Hillary Clinton Nonostante il terremoto che ha colpito il Cile, il segretario di Stato americano Hillary Clinton si recherà a Santiago nell'ambito della sua missione che toccherà cinque paesi dell'America Latina, la settimana prossima. La Clinton lascerà Washington stasera per partecipare domattina alla cerimonia d'insediamento del nuovo presidente dell'Uruguay, Josè Mujica. Quindi, sempre domani, volerà a Santiago del Cile, dove ricorderà le offerte di aiuto che gli Usa intendono dare in seguito al sisma. Poi sarà in Brasile dove ribadirà le ragioni americane a favore di nuove sanzioni ai danni dell'Iran per stoppare il suo programma di proliferazione nucleare. Il Brasile è uno dei paesi con diritto di voto in Consiglio di Sicurezza Onu e potrebbe esprimere riserve sull'imposizione di nuove misure economiche contro Teheran. Infine Hillary Clinton visiterà il Costarica e il Guatemala. 27 febbraio 2010
Testimonianze e disperazione sul web Ogni minuto, più di duemila "tweets" sul sisma in Cile vanno ad arricchire il celebre sito di micro-blogger...senza che si possa veramente confermare l'affidabilità dele testimonianze e delle fonti. Come durante il sisma di Haiti, Twitter ha consentito ai cileni di far circolare rapidamente le foto scattate subito dopo la catastrofe. Molti siti, come Twitcaps o SpdNoticias, stanno pubblicando in queste ore i clic amatoriali che sono stati inviati via Twitter. Anche su Facebook si moltiplicano in queste ore gli appelli di chi è alla ricerca di amici o parenti in Cile dopo il devastante terremoto di stamani. Chi cerca o ha notizie di qualcuno può fare riferimento al sito http://chilepersonfinder.appspot.com. Sulle pagine della città di Concepcion, la più vicina all'epicentro, e della Radio Bio Bio, l'emittente della città, si leggono anche testimonianze da alcune città. Lorena Hermosilla, per esempio, riferisce che "una signora da Talcahuano (la città sulla costa colpita dall'onda di tsunami, ndr) racconta a Radio Bio Bio che è salito il mare, ha inondato le case per dieci isolati. Stanno senza acqua e senza elettricità". Rolando Martinez Valet scrive che "a Talacahuano la gente per strada sta cercando luoghi più sicuri per timore dello tsunami. Tutti dobbiamo aiutare". Maricel Patricia Diaz Damiani avverte infine che "per coloro che sono fuori dal Cile e desiderano comunicare con il Paese, la migliore alternativa per il momento è il servizio di messaggi di testo (sms). La stessa raccomandazione vale per i cileni che intendono comunicare con urgenza". Dallo spazio su Twitter le prime le prime foto di Concepcion, la città cilena colpita più duramente dal terremoto della notte scorsa. Le istantanee sono state scattate dall'astronauta, Soichi Noguchi, che si trova sulla Stazione spaziale internazionale. Nella didascalia è scritto "Concepcion, Chile. Mega earthquake (M8.3) hit this city this morning. Photo taken a few hours ago. We pray for you". E sul social network corre anche la rete della solidarietà. Dal paese sudamericano c'è chi si è messo a disposizione per le persone che, dall'estero, vogliano contattare parenti o amici: 'Maluflores' ad esempio si offre come intermediaria. E in molti, come "Jairocalixto", hanno aperto un indirizzo sul social network a cui inviare le richieste di aiuto. Già circolano nella rete diversi annunci, si cercano persone disperse. C'è chi posta su Twitter le foto del disastro.
27 febbraio 2010
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il SOLE 24 ORE per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.ilsole24ore.com2010-03-01 Sisma in Cile, il ministro dell'Interno: "700 morti, ma aumenteranno" Saccheggi a Concepcion commenti - | Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci 28 febbraio 2010 Sisma in Cile, ministro Interno: "700 morti, ma aumenteranno" Saccheggi a Concepcion "Dai nostri archivi" Tremendo sciame sismico in Cile, continua a crescere il numero delle vittime Boschi: è 30mila volte più potente del sisma all'Aquila Lo spirito di una terra che non si arrende Michelle Bachelet eletta -sos-con il 53,5Subject: Le festività non fermano D'Alema: dopo il Medio Oriente arriva in Sud America Il numero dei morti causati in Cile dal sisma che ha colpito due giorni fa il Paese "continuerà ad aumentare" secondo il ministro dell'Interno Edmundo Perez Yoma: lo ha annunciato il canale all news della tv pubblica cilena Tvn 24h. Già ieri, domenica, la presidente Michelle Bachelet, parlando al palazzo della Moneda, aveva detto che il tragico bilancio delle vittime era salito a 708. Il numero dei dispersi è addirittura "indeterminato". La prima stima dei danni, secondo la società americana specializzata Eqecat, è pari a 15-30 miliardi di dollari (tra gli 11 e i 22 miliardi di euro) vale a dire il 10-15% del prodotto interno lordo del paese. La mancanza di energia elettrica e di rifornimenti di viveri e acqua sta agevolando i saccheggi in tutto il paese. La tv cilena ha mostrato decine di persone che hanno preso d'assalto un supermercato a Concepcion (il secondo centro più grande, dopo la capitale Santiago), molte portando via viveri ma altre anche televisori al plasma e altri articoli non di prima necessità. Il sindaco della città, ha addirittura chiesto l'intervento dell'esercito per ristabilire la sicurezza nella città. "Il governo centrale deve inviarci dei miltari. Farò un appello pubblico al ministero della difesa - ha precisato - affinchè ci mandino personale armato". Intanto, si continua a scavare. Anche se il lavoro di soccorritori e forze in campo è stato ulteriormente aggravato dal ripetersi di scosse. Da ieri sono state oltre cento quelle di assestamento rilevate dall'istituto geofisico statunitense (Usgs). L'ultimo sisma ha avuto una magnitudo 6.2 - dopo una prima rilevazione a 6.1 - ed è stato localizzato nell'entroterra, a ridosso della Cordigliera delle Ande, nei pressi della località di San Fernando alle 8:30 locali (le 12:30 in Italia). In tutto il paese, il numero delle persone rimaste coinvolte è stato stimato in due milioni. La città di Curico, a 200 chilometri a sud di Santiago, è stata in parte distrutta. Sempre a Concepcion, circa un centinaio di persone sono intrappolate sotto le macerie di un edificio crollato, una delle più pesantemente colpite dalla prima violenta scossa nella notte di sabato. L'edificio, praticamente nuovo e alto 14 piani, si è sgretolato, seppellendo sotto le macerie gli occupanti. Le grida di aiuto si vanno via via spegnendo sotto le macerie, secondo quanto riportato da una radio locale. Tutta la comunità internazionale si sta stringendo intorno al Paese latino-americano. Hillary Clinton sarà martedì in visita a Santiago. Il Papa nell'Angelus ha rivolto una preghiera "implorando Dio" perché dia alle popolazioni colpite "sollievo e coraggio". "Sono sicuro - ha aggiunto Benedetto XVI - che non verrà a mancare la solidarietà". La Commissione Ue ha stanziato con procedura d'urgenza tre milioni di euro per gli aiuti di prima necessità per le popolazioni colpite dal terremoto. La decisione, preannunciata dal presidente dell'eurogoverno Josè Manuel Barroso, rappresenta un atto di "solidarieta con i cileni", ha indicato il commissario Ue all'aiuto umanitario Kristalina Ghoerghieva. Anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un messaggio al presidente cileno Michelle Bachelet ha sottolineato che l'Italia è vicina al dolore del Cile e assicura "ogni possibile sostegno nell'emergenza e nella ricostruzione". Una buona notizia è arrivata da Alfio Palo, il dipendente italiano della Tecnimont a Concepcion: è riuscito a prendere la linea e a telefonare al figlio Alberto. "Non vi preoccupate sto bene, ho passato la notte in macchina", sono state le sue parole. Messaggio tranquillizzante anche da Silvia Bartolini, presidente della consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo, che, insieme ad una dozzina di altri colleghi, si trovava a Santiago nel momento del terremoto: "Stiamo tutti bene". Dall'ambasciata italiana Santiago, fanno sapere che fino al momento, dai controlli effettuati, non ci sono italiani coinvolti ma proseguono le verifiche e la situazione è in continua evoluzione. Boschi: è 30mila volte più potente del sisma all'Aquila Lo spirito di una terra che non si arrende FOTO / La paura e il dolore del Cile Karen Smith, la giornalista della Cnn che cerca i terremoti su Twitter 28 febbraio 2010
2010-02-28 Terremoto in Cile, 400 morti Saccheggi a Concepcion 28 febbraio 2010 Terremoto in Cile, 300 i morti, presi d'assalto i negozi - foto Epa "Dai nostri archivi" Tremendo sciame sismico in Cile, continua a crescere il numero delle vittime Boschi: è 30mila volte più potente del sisma all'Aquila Lo spirito di una terra che non si arrende Tra le macerie dell'Aquila imbalsamata RIFORME A RISCHIO / La grande epidemia dello stile paranoico Sono più di 400 i morti per il fortissimo terremoto che ha colpito il Cile. Lo ha riferito Carmen Fernandez, direttrice nazionale della protezione civile (Oficina Nacional de Emergencia, Onemi) dello stato sudamericano. La prima stima dei danni, secondo la società americana specializzata Eqecat, è pari a 15-30 miliardi di dollari (tra gli 11 e i 22 miliardi di euro) vale a dire il 10-15% del prodotto interno lordo del paese. La mancanza di energia elettrica e di rifornimenti di viveri e acqua sta provocando numerosi saccheggi in tutto il paese. La tv cilena ha mostrato decine di persone che hanno preso d'assalto un supermercato a Concepcion (il seconda centro più grande dopo la capitale Santiago), molte portando via viveri ma altre anche televisori al plasma e altri articoli non di prima necessità. Il sindaco della città, ha addirittura chiesto l'intervento dell'esercito per ristabilire la sicurezza nella città. "Il governo centrale deve inviarci dei miltari. Farò un appello pubblico al ministero della difesa - ha precisato - affinchè ci mandino personale armato". Intanto, si continua a scavare. Anche se il lavoro di soccorritori e forze in campo è stato ulteriormente aggravato dal ripetersi di scosse. Da ieri sono state oltre cento quelle di assestamento rilevate dall'istituto geofisico statunitense (Usgs). L'ultimo sisma ha avuto una magnitudo 6.2 - dopo una prima rilevazione a 6.1 - ed è stato localizzato nell'entroterra, a ridosso della Cordigliera delle Ande, nei pressi della località di San Fernando alle 8:30 locali (le 12:30 in Italia). In tutto il paese, il numero delle persone rimaste coinvolte è stato stimato in due milioni. La città di Curico, a 200 chilometri a sud di Santiago, è stata in parte distrutta. Sempre a Concepcion, circa un centinaio di persone sono intrappolate sotto le macerie di un edificio crollato, una delle più pesantemente colpite dalla prima violenta scossa nella notte di sabato. L'edificio, praticamente nuovo e alto 14 piani, si è sgretolato, seppellendo sotto le macerie gli occupanti. Le grida di aiuto si vanno via via spegnendo sotto le macerie, secondo quanto riportato da una radio locale. Tutta la comunità internazionale si sta stringendo intorno al Paese latino-americano. Il Papa nell'Angelus ha rivolto una preghiera "implorando Dio" perché dia alle popolazioni colpite "sollievo e coraggio". "Sono sicuro - ha aggiunto Benedetto XVI - che non verrà a mancare la solidarietà". Hillary Clinton sarà martedì in visita a Santiago. La Commissione Ue ha stanziato con procedura d'urgenza tre milioni di euro per gli aiuti di prima necessità per le popolazioni colpite dal terremoto. La decisione, preannunciata dal presidente dell'eurogoverno Josè Manuel Barroso, rappresenta un atto di "solidarieta con i cileni", ha indicato il commissario Ue all'aiuto umanitario Kristalina Ghoerghieva. Anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un messaggio al presidente cileno Michelle Bachelet ha sottolineato che l'Italia è vicina al dolore del Cile e assicura "ogni possibile sostegno nell'emergenza e nella ricostruzione". Una buona notizia è arrivata da Alfio Palo, il dipendente italiano della Tecnimont a Concepcion: è riuscito a prendere la linea e a telefonare al figlio Alberto. "Non vi preoccupate sto bene, ho passato la notte in macchina", sono state le sue parole. Messaggio tranquillizzante anche da Silvia Bartolini, presidente della consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo, che, insieme ad una dozzina di altri colleghi, si trovava a Santiago nel momento del terremoto: "Stiamo tutti bene". Dall'ambasciata italiana Santiago, fanno sapere che fino al momento, dai controlli effettuati, non ci sono italiani coinvolti ma proseguono le verifiche e la situazione è in continua evoluzione. Boschi: è 30mila volte più potente del sisma all'Aquila Lo spirito di una terra che non si arrende FOTO / La paura e il dolore del Cile Karen Smith, la giornalista della Cnn che cerca i terremoti su Twitter 28 febbraio 2010
Boschi: è 30mila volte più potente del sisma all'Aquila di Guido Romeo commenti - | Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci 28 Febbraio 2010 "Dai nostri archivi" Tremendo sciame sismico in Cile, continua a crescere il numero delle vittime Terremoto in Cile, 400 morti Saccheggi a Concepcion L'esperto: unica prevenzione gli interventi sulle strutture Terremoto tra Toscana ed Emilia. Tanta paura ma niente danni Tra le macerie dell'Aquila imbalsamata "L'energia liberata dal sisma cileno è 30mila volte più forte di quello dell'Aquila. Le sue scosse di assestamento sono, da sole, più potenti del terremoto abruzzese di magnitudo 6,2", spiega Enzo Boschi, sismologo e presidente dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia che gestisce la rete di controllo di terremoti e vulcani sul territorio. Il sisma sudamericano ha toccato magnitudo 8,8 ed è stato avvertito da oltre due milioni di persone. È il più intenso dall'inizio del 2010 e ben superiore a quello di 7° grado, ma a 10 chilometri di profondità, che ha distrutto Haiti lo scorso 12 gennaio. Secondo le elaborazioni del Servizio geologico statunitense, l'epicentro del sisma sudamericano è piuttosto profondo, 35 chilometri sotto il fondo marino, al largo di Maule sulla costa cilena e a 115 chilometri da Concepción, la seconda città più popolosa del paese dove ha fatto danni gravissimi. "La profondità del sisma è determinante - osserva lo scienziato - perché la crosta terrestre, con la sua massa, assorbe una parte dell'energia e rende l'evento meno distruttivo. I dati però sono ancora provvisori e crediamo che in realtà l'epicentro possa trovarsi ancor più in profondità". Il Cile era già stato colpito dal terremoto più forte mai registrato nella storia che nel 1960 aveva raggiunto i 9,5 gradi provocando 1.655 morti e oltre due milioni di senza tetto. La scossa che ieri ha devastato la costa cilena è stata preceduta di qualche ora da un terremoto di magnitudo 7 dall'altra parte del Pacifico, alle isole Ryukyu vicino alla costa giapponese, ma non sembra esserci collegamento tra i due eventi. "I terremoti avvengono in continuazione su tutta la superficie terrestre per i movimenti di assestamento della crosta e - spiega il ricercatore - non sembra esserci nessuna relazione di causa ed effetto tra questi due ultimi eventi né con quello di Haiti. In realtà la previsione dei terremoti è molto complessa. La scienza oggi è in grado di individuare quali aree sono più a rischio in un arco di anni, ma certamente non di dire quando e dove avverrà un singolo evento. L'unica indicazione utile è dove non costruire, ma non sempre è seguita". Il sisma sudamericano è stato provocato da un fenomeno di subduzione che ha visto il fondale del Pacifico scivolare sotto al Sudamerica per diversi centimetri, forse addirittura un metro. "Quello dell'altra notte è stato un movimento fortissimo - spiega Boschi - che ha visto fratturarsi un lembo di crosta terrestre lungo 500 chilometri e largo 250 chilometri. Nelle prossime settimane sarà importante misurare bene, attraverso satelliti e rilevazioni, di quanto si sono spostati l'uno rispetto all'altro i due lembi di crosta perché è questo parametro che determina le tensioni e i movimenti di rimescolamento che possono interessare un'area più vasta". Ad Haiti, ad esempio, nelle 17 ore successive alla prima scossa si è registrato un vero e proprio bombardamento di altre 35 scosse, nessuna al di sotto dei 4,5 gradi Richter, con repliche anche nei giorni scorsi. A una prima analisi, il terremoto cileno non sembra aver innescato uno tsunami comparabile a quello provocato dai 9,1 gradi che investirono l'Indonesia alla fine del 2004 alzando onde che devastarono le coste asiatiche e arrivarono fino all'Africa. Per la prima volta dal 1964 il Pacific tsunami warning center ha allertato tutte le coste del Pacifico - dalle Hawaii, alla Polinesia e al Giappone - ma la situazione sembra molto diversa dall'Indonesia. "La massa d'acqua - spiega Boschi - non sembra essere altrettanto sollecitata perché nonostante l'area interessata dal sisma sia molto estesa, si tratterebbe di movimenti relativamente ridotti della crosta terrestre". 28 Febbraio 2010 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Lo spirito di una terra che non si arrende di Bruno Arpaia commenti - | Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci 28 Febbraio 2010 "Dai nostri archivi" Terremoto in Cile, 400 morti Saccheggi a Concepcion Tremendo sciame sismico in Cile, continua a crescere il numero delle vittime Boschi: è 30mila volte più potente del sisma all'Aquila Un'esilissima striscia di terra lunga 4.200 chilometri, lungo la quale si succedono implacabili deserti, ghiacciai e laghi cristallini, foci di fiumi maestosi, ghiacci quasi antartici. Il Cile è questo: un paese vario e meraviglioso, che però, sfortunatamente, si trova al centro della cosiddetta "cintura di fuoco", dove lo scontro fra la placca tettonica di Nazca e quella sudamericana provoca un terremoto altamente distruttivo in media ogni dieci anni. I cileni lo sanno bene, non dimenticano la loro storia, non dimenticano quel terremoto che distrusse Santiago nel 1647 e che ispirò un bellissimo racconto di Kleist. I cileni non dimenticano il sisma del 1960 a Valdivia, il più forte del Novecento, con i suoi 9,5 gradi della scala Richter e i suoi 1.700 morti, né quello del 1985. Perché i cileni sono, sì, un popolo latino, aperto, solidale ed espansivo, ma sono anche quasi tedeschi quanto a scrupolosità e previdenza. Perciò, dai deserti di salnitro del nord ai paesaggi montani della Cordigliera o dell'isola di Chiloé, la stragrande maggioranza delle case e dei palazzi viene costruita da decenni secondo rigorose norme antisismiche. Anche per questo il terremoto di ieri non ha provocato decine di migliaia di vittime. E tuttavia, in questi momenti, penso alle sterminate città di casupole e di baracche attorno alla capitale, a Valparaíso o a Viña del Mar, dove non ci sono palazzi, né case vere e proprie. Penso ai loro abitanti poverissimi e fieri, anche se, per gli economisti neoliberisti e per il Fondo monetario internazionale, la loro povertà non esisteva e non esiste. Quelle baracche di lamiera, mi dico, saranno state certamente distrutte; e anche se lì quasi nessuno sarà rimasto vittima di una trave caduta, perché quelle baracche non hanno travi, né acqua potabile, né elettricità, il terremoto avrà tolto a quei poveri anche il pochissimo che avevano. Penso, chissà perché, a una tersa mattina dell'inverno australe, ai pellicani che contendevano ai pescatori il pesce appena pescato alla foce del BioBio, nei pressi di Concepción, l'epicentro del terremoto. Penso all'Università di quell'accogliente capoluogo, dove avevo tenuto una conferenza, e che adesso sta bruciando. Penso a Parral, a pochi chilometri da lì, dov'era nato un bambino di nome Neftalí Reyes che avrebbe vinto il Nobel con il nome di Pablo Neruda. E credo, soprattutto, nella capacità dei cileni di risollevarsi da questa tragedia, di dimostrare il loro spirito solidale, mai sconfitto da tanti anni di dittatura. So per certo che, come nel racconto di Kleist, "in quei momenti atroci nei quali tutti i beni terreni degli uomini vanno perduti e la natura tutta minaccia di sprofondare", lo spirito dei cileni "sboccerà come un bel fiore". "Sui campi" racconta Kleist, parlando del dopoterremoto del 1647, "si vedevano a perdita d'occhio uomini d'ogni ceto gli uni accanto agli altri; principi e mendicanti, matrone e contadine, impiegati e operai, monache e frati; e tutti si compiangevano, porgevano aiuto a vicenda, spartivano con gioia ciò che avevano salvato per il sostentamento della vita, come se la sventura comune avesse fatto di tutti i salvati una famiglia sola". Quella famiglia di cileni, inutile ribadirlo, è anche la nostra. 28 Febbraio 2010 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Karen Smith, la giornalista della Cnn che cerca i terremoti su Twitter commenti - | Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci 27 febbraio 2010 "Dai nostri archivi" Tremendo sciame sismico in Cile, continua a crescere il numero delle vittime Haiti terremota anche Twitter Donna estratta viva da macerie della cattedrale Il New York Times recluta studenti reporter Haiti: 100 bambini sotto le macerie di una scuola "Hello, this is Karen from CNN, is it possible to call you about earthquake?": è il messaggio che la giovane freelance della Cnn Karen Smith invia a decine di persone su Twitter, per cercare notizie sui terremoti che sconvolgono il pianeta. Per questo è diventata uno dei punti di riferimento di chi si trova in quelle zone e vuole far arrivare foto e notizie ai canali di comunicazione più importanti. Il metodo di Karen è questo: scrive a persone che abitano dove si sono verificati terremoti (in un profilo Twitter è possibile indicare la propria città) e chiede informazioni con la sua formula di rito, poi, dopo aver ricevuto un riscontro del contatto, raccoglie permessi per pubblicare sui canali Cnn eventuali foto e video. A volte chiede loro anche di chattare via Skype per raccogliere informazioni in tempo reale. D'altra parte, oggi "Chile" è la parola più scritta e cercata dagli utenti di Twitter, che come già era successo con "Haiti" dopo il terremoto che a gennaio aveva colpito l'isola, seguita da "Hawaii" (l'arcipelago americano è a rischio tsunami) e, appunto, "Pacific Tsunami". Che Twitter sia diventato un canale di informazione "live" è ormai assodato, ma figure come quelle di Karen fanno presagire che il social network potrebbe diventare anche un incubatore per un nuovo "Twitter journalism". (Ch. B.) Vai al profilo di Karen Smith su Twitter 27 febbraio 2010 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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